Una staffetta olimpica correrà la prossima maratona di Milano il 15 aprile. Una staffetta di giovani campioni che sognano Londra e intanto fanno sognare ragazzi come loro ma con destini che li hanno portati a sfide diverse in quartieri difficili della città come Rozzano e Quinto stampi. Il testimone glielo passeranno grazie a Laureus, una onlus che da anni affronta il disagio giovanile promuovendo la pratica sportiva, quattro atleti azzurri: il vicecampione mondiale di «mezzo» Ironman Daniel Fontana, il campione del mondo under 23 di duathlon Alessandro Fabian, e le campionesse italiane di triathlon olimpico Alice Betto e Anna Maria Mazzetti. Una sfida che i quattro azzurri nelle settimane scorse hanno cominciato a condividere con i ragazzi dei quartieri milanesi dove sta operando Laureus. E che non è fatta di corse e ripetute. «Una sfida importante per noi- spiega Silvana de Giovanni, direttrice della fondazione- E sono orgogliosa che questi quattro campioni possano diventare un esempio per gli oltre 1500 ragazzi difficili che sosteniamo ogni anno. Lo sport nelle situazioni di disagio è un’ancora di salvezza fondamentale». Laureus, che lo scorso anno portò in gara i nazionali di Rugby guidati dall’ex capitano Alessandro Troncon, quest’anno sarà nuovamente al via della Barclay’s marathon con una serie di staffette alle quali ci si può ancora iscrivere (www.laureus.it). «Abbiamo aderito a questo progetto- spiega l’olimpionico di nuoto Luca Sacchi, presidente della DDS di Settimo Milanese- perchè innanzitutto unisce una serie di valori da noi sempre condivisi. La solidarietà, la promozione dello sport in una città che soffre di pigrizia amministrativa cronica a riguardo e anche per promuovere il triathlon unindo quattro atleti di società diverse con obbiettivi alti come la qualificazione olimpica o l’Ironman». I quattro «moschettieri» Laureus infatti sono atleti azzurri ma, a parte il fatto di essere tutti seguiti dallo staff di Enervit, hanno storie ed esperienze differenti. Daniel Fontana, 36enne argentino naturalizzato italiano, olimpionico ad Atene e Pechino, gareggia per la DDS e quest’anno punta alla finale mondiale dell’ironman che si svolgerà alle Hawaii, una garetta che mette insieme 3800 metri a nuoto, 180 chilometri in bici e 42,195 metri di corsa: «É una distanza massacrante- racconta- dove diventa tutto importantissimo. Bisogna saper gestire lo sforzo, la testa, l’alimentazione…e comunque ogni volta è una gara diversa. Perchè ho accettato di fare il capitano della staffetta di Laureus? Perchè credo che il messaggio che arriva dallo sport è sempre positivo, soprattutto in certe situazioni». Con Fontana correrà la sua compagna di squadra in DDS Alice Betto, studentessa di restauro all’Accademia delle Belle Arti, tra le più forti triathlete italiane e Anna Maria Mazzetti, studentessa di Economia alla Bicocca, in forza alle Fiamme Oro. Le due azzurre sono a caccia del biglietto per le prossime olimpiadi di Londra che dovrebbero strappare, facendo tutti gli scongiuri del caso, entro maggio. Infine il carabinieri Alessandro Fabian, da tre anni campione italiano assoluto di triathlon. É il meno milanese di tutti e infatti lo tradisce un bell’accento padovano: «Ho accettato volentieri di far parte della staffetta di Laureus perchè credo sia giusto chi fa sport come noi faccia da traino per giovani che hanno avuto esperienze meno fortunate. Il mio sogno? Le olimpiadi…ma non si dice».

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