Stramilano…<Essetti errea emmei ellea enneo….>. Così al via, recitava il ritornello di una canzoncina suonata a valzer. Tanti anni fa, amarcord  di una corsa ormai diventata una delle più famose e partecipate al mondo. La Stramilano è costume, è storia e non solo agonistica. Quella di una città che con questa corsa è cresciuta e cambiata. Nel bene e nel male, come mi raccontava in un’intervista  di qualche tempo fa Camillo Onesti ,  l’uomo che nel 1970 la inventò con Renato Cepparo,  Francesco Alzati, Luigi Mauri, Aldo Gelosa e Michele Mesto : “Certo adesso si vive meglio non manca niente. Ma è diventata una città meno rispettosa, meno educata. Più grezza..>. Nostalgia dei tempi che cambiano, forse troppo in fretta. Ma la Stramilano dopo 41 anni è sempre lì. Non più la stessa neppure lei. Più mediatica, più sponsorizzata,  più tecnica, più caotica e forse un pizzico meno romantica. Ma c’è e guai a chi la tocca. Perchè esserci è comunque sempre bello, quasi un rito. Sono pochi i milanesi che possono dire di non aver mai corso una Stramilano. Da piccoli, da giovani, da grandi, da genitori e da nonni ad applaudire sui lati di una circonvallazione. <Fai la Stramilano?>. E’ quasi una magia, una serie di foto in bianco e nero che raccontano come sia cambiato  quasi tutto in quasi mezzo secolo a cominciare dal latte della Centrale che sui tavoli dei ristori ha lasciato il posto agli integratori di sale e potassio. Dalle tute con le tre strisce sulle maniche che si usavano per fare ginanstica a scuola, ai body di oggi sempre più tecnici, attillati,  traspiranti e leggeri come un soffio. Dalle Superga, dalle Mecap che andavano bene per tutto e anche per correre, alle scarpe con l’intersuola, il gel, le solette ammortizzanti, universali o per pronatori. Che forse non faranno la storia ma sono davvero tutta un’altra storia.  Anche agonistica. Dalla mezza milanese che oggi per darsi un tono è diventata “half” sono passati  tutti i grandi del mezzofondo mondiale. Da Fava, Bordin, Poli, Cova, Pizzolato e Baldini ai grandi stranieri come De Castella, Kedir, Tanui e Tergat. Gente che ha fatto la storia di uno sport che la Stramilano ha contribuito a far conoscere. Un elenco di trionfi indimenticabili  come quello di Gelindo Bordin che vince e abbraccia Salvatore Bettiol che gli arriva dietro nel 1987 e quello di «diesel» Francesco Panetta che la Stramilano non l’ha mai vinta anche se per due volte è finito sul podio. Ma la storia è soprattutto quella degli Anni ’90, dei sei sigilli consecutivi di Paul Tergat, uno dei più forti atleti keniani di sempre che nel 1998 firma la miglior prestazione mondiale sulla mezza maratona con quel 59’17“ rimasto imbattutto e inavvicinabile fino a poco tempo fa. Tra tre giorni si corre la 41ma Stramilano. E la storia continua.

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