C’era anche il sindaco Giuliano Pisapia ieri alla presentazione della dodicesima Maratona di Milano. C’era e questo la dice lunga sulla differenza d’attenzione che Palazzo Marino quest’anno dedica alla city marathon perchè in 11 anni non era mai successo. Pisapia c’era e si era anche ben preparato. Non ha sbagliato quando ha indicato senza errore la distanza (42 chilometri e 195 metri) e non ha sbagliato quando ha detto che questa volta la maratona: «Sarà una vera festa per la città perchè atleti e automobilisti non avranno modo di mandarsi al quel paese…». Perfetto. Il punto è tutto qui. La nuova vita della Barclay’s Marathon, al di là dei 13mila atleti al via che cominciano a diventare una bella truppa, comincia proprio da questo nuovo approccio che avrà la città. Ciòè considerare l’evento sportivo non come una seccatura ma come un importante biglietto da visita da presentare al mondo che comincia a guardarla come sede dell’Expo. E, come è successo per la Stramilano e come succederà a fine maggio con il Giro d’Italia, domenica 15 aprile sarà una giornata «ecologica» ciòè senz’auto. Ed è una bella differenza perchè correre senza essere insultati è davvero tutt’altra cosa. Sarà una giornata di sport ma anche una festa con concerti ed eventi collegati alla gara con una serata di gala prevista per il venerdì a palazzo Reale e con un concerto in piazza Duomo la vigilia di sabato sera. Partenza, come lo scorso anno dalla Fiera di Rho per arrivare nel cuore della città a piazza Castello dopo averla girata in lungo in largo dai Navigli al Quadrilatero. Ma che sia cambiata l’aria attorno alla maratona di Milano ieri lo si capiva anche da quanto importante era il «parterre» nella sala Alessi di Palazzo Marino. Oltre al sindaco c’erano il presidente della Regione Roberto Formigoni che non ha ancora deciso se correrà, l’Ad di Expo Giuseppe Sala che invece corre già visto che il 2015 è dietro l’angolo e di cose da fare ne ha ancora parecchie, i tre assessori allo Sport di Comune, Regione e Provincia, i vertitici della Rcs che organizza, il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti e Linus che di questa maratona è un po’ tutto: volto, voce, suggeritore, presidente e atleta. Insomma si respirava finalmente il clima  di un evento che, come accade in quasi tutte le altre capitali europee, è considerato un fiore all’occhiello ma soprattutto business. Grandi novità rispetto alla edizione passata non ce ne sono. Anzi sì. La prima riguarda il villaggio della maratona che non sarà più in piazza Castello ma si traferirà armi e bagali in piazza Lombardia ai piedi del Nuovo Pirellone. L’altra il percorso. «Abbiamo confermato quello dello scorso anno perchè era piaciuto- spiega il direttore Andrea Trabuio– con due piccole variazioni per renderlo ancora più filante: un lungo rettilineo che porterà i runner da viale Filippetti direttamente in piazza XXIV Maggio fino alla vecchia tratta lungo i Navigli e un passaggio obbligato nel quadrilatero della moda, da via Montenapoleone e via Manzoni per arrivare in piazza della Scala e recuperare il percorso originale di corso Vittorio Emanuele». Lungo i 42 chilometri ci saranno spettacoli, eventi, rock band che cercheranno di alleggerre il peso della fatica agli atleti. Si riconferma la formula della staffetta legata alle charity con oltre 8mila isctitti e tanti vip: da Michelle Hunziker a Hellen Hidding ai comici di Zelig, da Paolo Savoldelli a Daniel Fontana all’imprenditore Luca Rossetti

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