Nel ciclismo la maglia nera e quella che chiude la fila. L’ultimo del gruppo, l’ultimo in classifica. Ma la maglia nera è anche un tuffo nel passato fatto di lana infeltrita dal sudore o di cotone pesante, altrochè le fibre sintetiche di oggi che traspirano e fanno respirare. La maglia nera sono gli sponsor cuciti con l’orlo a giorno sulla schiena, la polvere degli sterrati,  le bici pesanti,  i tubi columbus, i cambi senza batteria  e i palmer messi a tracolla sulla schiena. Sono le facce in bianco e nero dei ciclisti. Tristi e sporche, con i nasi più lunghi di quelli di oggi, i capelli senza gel e le gambe depilate ma senza tatuaggi. La maglia nera era  un altro modo di pedalare, un’ altra epoca, un’altra storia. Che però rivive perchè il fascino di quello che è stato non si dimentica e nel Monferrato sta scritto su parecchie strade. Così la “Maglia nera” diventa  una corsa su un tracciato da fine ‘800. Trecento chilometri di sterrato  con partenza all’alba e 8 ore  di fatiche d’Ercole su un terreno da corridori pionieri. Ma anche una versione più corta da 100 chilometri e una più facilina da 20 giusto per dire “io c’ero”. Tutto in un’atmosfera rigorosamente retrò, perché l’iscrizione è gratuita ma per correre bisogna “cimentarsi” con una bici di almeno 25 anni fa ed indossare abiti d’epoca. E non si può barare.  “Millebici in Monferrato”, la festa che dal 29 giugno al 18 luglio sarà protagonista dell’ estate monferrina e coinvolge i circa trenta Comuni aderenti alla convenzione Emas Monferrato. Un evento  di turismo sostenibile ma soprattutto sportivo che porterà da queste parti molta gente che pedala in un periodo “sacro”  per le due ruote, a cavallo tra Giro e Tour. Un lungo evento che partirà dalle gimkane per i piccini per continuare con il Trofeo in notturna “tipo pista” e proseguire con il ritorno della “classica” corsa su strada per juniores: il 15° Giro del Monferrato, due semitappe,  un tracciato in linea di 90 km al mattino e 20 km a cronometro nel pomeriggio con i migliori atleti nazionali. Una gara juniores di “livello”. E per i giovani che vincono in MTB anche la “Notturna di Mirabello” di Cross Country. E poi il resto. Con il ciclismo amatoriale e anche di tendenza: dal Polo Bike alla Pedalata enogastronomica nel Parco di Crea, a quella per “sole donne” – La pedalata Rosa – per arrivare al fiore all’occhiello, la ciclo pionieristica: la “Maglia nera” appunto. Come una volta e come sempre. Perchè il ciclismo la sua storia non la dimentica .

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