Se si è messo in testa di andare all’ Ironman delle Hawaii il 13 ottobre a Kailua Kona è sicuro che ci va. Quello è  il mondiale della specialità e uno che ha vinto 7  Tour de France non si presenta al via di una gara così solo per partecipare. Lance Armstrong è sceso dalla bicicletta ma in realtà non ha mai smesso di pedalare. Anzi si è messo anche a correre e a nuotare. E forte. Domenica scorsa il cowboy ha vinto ad Honu il mezzo ironman delle Hawaii. Ma poche settimane prima aveva dominato anche in Florida e prima ancora era arrivato secondo a Panama. Ora, il 24 giugno, correrà l’Ironman di Nizza, tappa fondamentale nel suo avvicinamento al mondiale che ormai, si è capito, è diventata una cosa assolutamente seria. E per rendersene conto basta riflettere sui tempi delle tre prove che il texano ha fatto registrare domenica ad Honu: terzo dopo i 1900 metri di nuoto,  2h01’46” per portare a termine i 90 chilometri in bici, 1h22’29” nella mezza maratona finale. E non era una gara tra pensionati visto che dietro ha messo Greg Bennett e Chris Lieto, due grandi . Ma Armstrong è Armstrong . A 41 anni suonati non ha ancora sotterrato l’ascia di guerra e per tutti alle Hawaii sarà un brutto cliente. Altro che patetico come si erano affrettati a dire tutti quelli che gli vogliono male…

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