Ancora due righe su Lance Armstrong. Lo scoop del Washington post è stato ripreso da tutti perchè il texano, nonostante abbia smesso di correre, resta uno degli sportivi più famosi in circolazione e fa notizia. Al momento la situazione sembra questa: l’Usada, l’agenzia del doping americano dice di avere le prove delle manipolazioni sanguigne di Armstrong e di alcuni suoi colleghi della Us Postal. Dal canto suo il cow boy nega tutto come ha sempre fatto,  forte anche del fatto che che pochi mesi fa su suo cnto la corte federale aveva archiviato un bel pezzo di questa storia. Ora io mi chiedo: ma è proprio necessario che l’agenzia antidoping americana continui a sprecare energie e risorse per cercare le prove di un illecito di un atleta che da un bel pezzo non corre più? E ancora. Se durante la sua carriera Armstrong è stato controllato più di 500 volte senza mai essere stato ” beccato” è  davvero il caso di insistere ancora? Non è che si sono un po’ fissati? Non è che un’indagine siffatta è anche un po’ politica visto che stiamo parlando delllo sportivo più famoso d’America, di uno degli uomini più in vista, del prosssimo probabile candidato governatore del Texas? E infine, non è che tempo e soldi sarebbe meglio investirli facendo controlli  sugli atleti ancora in attività magari nel baseball e nel basket americano dove gira voce che ci sia un bell’ambientino? Solo domande per carità. Nulla di più anche perchè se il texano ha barato, come sostengono in tanti,  non è un problema di squalifiche…Qui va riscritta un’era del ciclismo moderno

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