Attacchi e contrattacchi come sul Tourmalet per vedere chi arriverà per primo in cima.  Sarà una guerra vera quella tra Lance Armstrong  e l”Usada, l’agenzia antidoping americana. Non una guerra-lampo ma di quelle di posizione, lunghe ed estenuanti che  potrebbe cancellare un’era del ciclismo mondiale quella che ha visto il cow-boy dettare la sua legge soprattutto sulle strade francesi. Ieri gli avvocati di  Armstrong hanno chiesto di poter accedere alle prove raccolte dagli investigatori stutunitensi e di conoscere i  nomi dei testimoni che avrebbero visto il sette volte campione del Tour de France utilizzare sostanze proibite. Armstrong ha tempo fino al 22 giugno per rispondere per iscritto alle accuse ma il suo atteggiamneto non sembra quello di un uomo che sta pensando solo a difendersi.  “Sto valutando tutte le opzioni – ha detto all’ Associated Press- Non mi limiterò all’arbitrato. Penso che ci siano altre questioni che devono essere risolte per quanto riguarda il comportamento dell’Usada”.  Il texano è convinto che sulla sua pelle si stia giocando una grossa partita anche politica e che l’accanimento di chi indaga sulla sua storia sia una vera e propria persecuzione ai suoi danni. Ma, fissazione o meno, l’essere finito nel mirino dell’Usada  per Armstrong ha già un effetto  immediato.  Il sette volte vincitore del Tour  non potrà parteciperare alla Ironman di Nizza del prossimo 24 giugno. L’esclusione è stata
annunciata dagli organizzatori della gara transalpina non appena l’Usada  formalizzato le accuse di doping . Armstrong era nella città transalpina dalla scorsa settimana per cominciare gli allenamenti. «Le nostre regole prevedono che nessun atleta sottoposto ad indagini possa partecipare alle competizioni”. Giusto, nessuna eccezione. Certo che la sensazione è che i francesi,  che ad Armstrong hanno dato la caccia per una decina di anni senza successo,  non vedessero l’ora di poterlo squalificare. E non ci hanno pensato due volte. Ma non credo abbiano moltissimo da gioire. Con il cow boy al via l’Ironman di Nizza sarebbe stato un evento.  Senza un po’ meno.

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