Rovato, Brescia, Verona…l’acqua disegna delle striscioline sottili che si allungano e poi schizzano via sul finestrino del Frecciabianca. Che freccia un po’lo e’ perché fila ma bianco proprio per niente ingrigito da quel suo continuo avanti e indietro tra le nebbie padane che incontra da Milano a Venezia. Oggi ha anche il musone bagnato. Entra piano piano sotto la tettoia della Centrale e ti accorgi subito che aria tira la’ fuori…E poi lo leggi sui finestrini. Grigio, nuvole, grigio e ancora nuvole. E’ sotto un diluvio universale anche il coccodrillone di Gardaland che indica da dove parte la navetta per il paradiso dei bimbi alla stazione di Peschiera. Ride perché non può far altro. Ride, beato lui. Chi domani correrà a Venezia invece non so quanto sia felice di quest’anteprima d’inverno. Oggi e domani pioggia e freddo, lunedi’ meglio, martedì torna il bello. Poteva aspettare ancora un po’ … Così continua a piovere a Verona, alla stazione di Venezia, al Lido, al Parco di San Giuliano, a Mestre. E quasi certamente pioverà domattina a Stra’. Insomma non c’è speranza. E mentre la pioggia sorprende anche un paio di ragazzi austriaci che salgono in carrozza piu’ zuppi che mai tu fai un rapido inventario di cosa hai messo nello zaino per correre domani. Tanto non basta. Non hanno inventato ancora nulla che quando piove possa mantenerti asciutto per 42 chilometri. Non c’è maglia tecnica che tenga, non ci sono guanti, non c’è cappellino, non c’è k-way. Servirebbe un ombrello, ma non l’ho portato.