C’è Sandy sulla maratona di New York . Ma Mary Wittenberg, il boss dell’organizzazione non ha dubbi: “Sarà dura ma ce la faremo. I nostri volontari daranno una grande mano alla città  a tornare alla normalità. E domenica si correrà…”.  L’uragano però ha lasciato il segno . Numeri da paura e non è ancora finita.  già diciassette i morti negli Stati Uniti, aeroporti ancora chiusi e 6 milioni e mezzo di persone senza elettricità. Il presidente Barack Obama, che ha sospeso la campagna elettorale a poco più di una settimana dal voto, ha dichiarato lo stato di calamità per New York, Long Island e New Jersey.  E per capire che per i newyorchesi la paura assomiglia tanto a quella dell’11 settembre con la Borsa di Wall Street chiusa proprio come allora  stamattina bastava guaradre in volto gli inviati della Cnn. “Mai vista Manhattan in queste condizioni- raccontava una giornalista avvolta in una tuta da vela illuminata da una fotoelettrica- Ci sono detriti ovunque e acqua dappertutto. Sembra di essere in una città bombardata…”.  E fa una certa impressione vedere la più importante e organizzata città del mondo sommersa da quattro metri d’acqua. E come se non bastasse, è scattato il preallarme per l’innalzamento del livello d’acqua nella centrale nucleare di Oyster Creek, il più antico impianto atomico degli Usa, costruito nel ’69, attualmente fermo per manutenzione. I  danni che preoccupano di più però sono quelli alle infrastrutture dei trasporti, sprattutto alla metropolitana spina dorsale del sistema della mobilità newyorchese: i tunnel sono invasi dall’acqua, le linee elettriche sono pressochè distrutte e ci vorrà tempo perchè i treni riprendano a circolare. Ed è per questo che stamattina il New York Times ltra i tanti allarmi lanciava anche quello per la maratona. Gli oltre 8mila volontari del New York Road Runners sono chiamati ad un lavoro immane. La segnatura della linea del traguardo a Central Park prevista per mercoledì è stata rinviata perche sono tantissimi gli alberi caduti o pericolanti da mettere in sicurezza. Non dovrebbero esserci problemi invece  per l’apertura dello Javitz Center dove i concorrenti ritireranno i pettorali di gara. Più complicata l’organizzazione di chi arriverà in città dall’estero. Il traffico aereo sarà bloccato anche oggi,  migliaia di voli sono stati cancellati e, al momento, i tre principali aeroporti di New York, ovvero il John Fitzgerald Kennedy, il Newark Liberty e LaGuardia sono chiusi.  Saranno migliaia quelli che dovranno raggiungere New York da altre zone degli States. Ma domenica la maratona si correrà. Per i newyorchesi è un punto d’orgoglio, un segnale importante per dimostrare che la città non si ferma. Prorpio come dopo l’11 settembre.
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