L’ultimo post dell’anno dovrebbe essere un bilancio o una previsione. Nè uno nè l’altro. Mi ha colpito nei giorni scorsi una notizia che sinceramente non mi aspettavo e ciò che il popolo Maasai si cimentasse in un’olimpiade. Sapevo dei Masai grandi combattenti ma non me li sono mai immaginati grandi atleti anche se fisicamente mi sembrano parecchio dotati. E così il Kimana Wildlife Sanctuary, nel parco nazionale di Amboseli, in Kenya, è stato  teatro delle prime olimpiadi Maasai, evento dedicato a uno dei più noti gruppi etnici del Paese. Le olimpiadi hanno incluso discipline studiate sulle principali attività e capacità di questi guerrieri. I Maasai sono da sempre abili cacciatori: ecco quindi che per loro i 200, 800 e 5.000 metri, così come il lancio del giavellotto e il salto in alto, sono un vero gioco da ragazzi. In palio numerosi premi in denaro che hanno permesso ai trionfatori di assicurare alle proprie famiglie un sostentamento per il futuro. Il vincitore del concorso assoluto si è conquistato la possibilità di visitare New York per la maratona del 2013, sia per fini di scambio culturale che per rappresentare i Maasai a livello internazionale. E chissà  che tra qualche anno non ci ritroveremo qualche Maasai sui 42 chilometri?