Il treno della Marcialonga è già sui binari e da Moena a Predazzo sono i soliti settanta, lunghi chilometri di leggenda. Non è un’esagerazione: lo sci di fondo domenica passa di qui dalla Val di Fiemme e dalla Val di Fassa.  Sulle Dolomiti, insomma. Quaranta edizioni. Quarant’anni di storia che la nevicata  della notte scorsa renderà ancora più affascinanti. Regia perfetta che nel week end annuncia due fantastiche giornate di sole. E il fiume di atleti che scatterà dal via farà il resto. Settemila e 500 a spingere sulle lame, in arrivo da 32 Paesi perchè questa è la gara che si deve fare e che ognuno sogna di fare. Tutti si spettavano anche  Alex Zanardi, ma  al via non ci sarà. Bloccato da un’influenza lui che non si ferma davanti a nulla. L’ appuntamento è solo rinviato al prossimo anno e lo vedremo al via perchè quando dice una cosa, quella è. Ma a giocarsi la Marcialonga  ci saranno tutti i fondisti più forti: Aukland, Svärd, Ahrlin, Rezac, ex atleti di Coppa del  Mondo come Brink, Svartedal, Fredriksson, Rotchev, Östensen e Bajcicak ed ex campioni del mondo come Koukal es Elofffson (Fiemme 2003) o addirittura Langli e Dybendahl (Fiemme 1991). Per gli azzurri si punta su Bonaldi, Morandini, Kostner, Santus e Piller Cottrer. Tra le donne c’è attesa per le specialiste Hansson, Nyström, Lintzen, Boner, Mannima, Kveli e Jambaeva e le azzurre Confortola, Santer e Genuin. E si è iscritto anche il due volte oro olimpico di canoa Olaf Tufte, che ha già partecipato anche alla Vasaloppet.  Tante le novità a cominciare dalla Marcialonga Story che si corre sabato mattina, 11 km da Lago di Tesero a Predazzo solo con sci d’epoca e abbigliamento vintage. Davanti a tutti Franco Nones che correrà con sci e abbigliamento di quel mitico 9 febbraio 1968 quando a Grenoble vinse il primo oro olimpico del fondo italiano maschile. Ma la storia della Marcialonga riprenderà domenica mattina. Con la gara degli altri, quelli che partiranno dietro, ognuno con il suo stile, la sua voglia, il suo tempo e il suo traguardo. Già perchè qui vince chi arriva fino alla fine. E c’è qualcuno che non molla da 39 anni: 15 i “senatori” che hanno portato a termine tutte e 39 le edizioni. Chi non c’è e chi non può si accontenti della diretta della Rai. Quattro ore, dalle 8 a mezzogiorno, per farsi un’idea di che spettacolo sia. Quattro ore per sognare un po’ e per mordersi le mani….

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