Il giorno dopo la maratona è una “sgambatina”  di un’oretta sulle stesse strade dove sei passato ieri. Ma è un’altra cosa.  La città cambia e non perchè oggi piove e tira un vento gelido che ti trapassa. L’Arena, La Triennale, il traguardo del Castello sfilano via senza fatica. Non ci sono più i dettagli che il tormento degli ultimi chilometri ti ha obbligato a mettere a fuoco per distrarre i tuoi muscoli. Non c’è più il cartello del 41mo e non c’è più neppure quella tua amica che, finita la staffetta, faceva il tifo per te.  Così scopri una volta di più che una maratona  non finisce dopo 42 chilometri e 195 metri.  Forse non finisce mai perchè a pensarci bene è quasi un modo di essere. Il bello viene dopo. Ed è un po’ come passare all’incasso.

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