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Cinque minuti e ventidue secondi per rivivere la magia della Sarnico-Lovere. O cinque minuti e ventidue secondi per decidere che la prossima volta bisognerà esserci. In cinque minuti e ventidue secondi c’è tutta l’essenza di una gara che ti resta dentro. Per il luoghi, per il lago, per il percorso tecnico al punto giusto, per un’organizzazione che ti fa sentire un campione anche se marci a ritmo da tapascione. Cinque minuti e ventidue secondi per capire che gioia è la corsa, per rendersi conto che ventisei chilometri così si possono fare anche se non sei un maratoneta, per scoprire un angolo di paradiso a un’ora da Milano. E per sfatare il concetto che la corsa sia solo e sempre fatica.