La compatibilità ambientale delle maratone e delle corse in genere non è un fatto di pura etichetta: vengono premiate le gare più ecologiche. E se negli anni passati era forse più strategia di marketing  oggi, va detto,  i criteri per l’assegnazione del riconoscimento sono molto seri e rigorosi.  E basta riflettere su ciò che resta a terra durante e dopo una gara per capire che la questione rifiuti non è di secondo piano per gli organizzatori di una corsa e per le amministrazioni delle città che ospiitano una corsa.  Senza contare poi quando quando si corre in zone di alto valore ambientale, penso alle Dolomiti, o nei centri storici di città d’arte.  Ma  non si tratta  solo di rifiuti. Le gare inquinano anche considerando gli spostamenti in auto degli atleti per raggiungere le zone di partenza o le zone cambio, i movimenti di camion che trasportano borse, transenne, attrezzature ed altro ancora. Quindi cercare di limitare i danni è davvero un valore aggiunto.  Così  la certificazione del Council for Responsabile Sport  rilasciata nei giorni scorsi alla Milano city marathon  durante una cerimonia al Museo della Scienza e della tecnica non può che far piacere . La SuisseGas Milano Marathon  è dunque ufficialmente certificata ReSport, sigillo made in USA della sostenibilità ambientale e sociale degli eventi sportivi.  Il traguardo della certificazione è stato raggiunto con nove mesi di lavoro che hanno visto la macchina organizzativa di Rcs sport impegnata su nove fronti: rifiuti, clima ed energia, appalti e acquisti, impatto sulla comunità, stile di vita salutare, coinvolgimento della comunità, integrazione, innovazione, spazi espositivi e sponsor. Una quarantina di iniziative che hanno riguardato l’eliminazione dell’uso della carta per le iscrizioni (possibili solo on line) e il divieto imposto ai fornitori dell’uso di polistirolo. Il riutilizzo degli “arredamenti” di gara (archi, gonfiabili, stendardi) da precedenti competizioni e la riduzione degli imballaggi. La giornata ecologica, possibile grazie al supporto del Comune, con il blocco del traffico e la consegna a tutti gli atleti di biglietti gratuiti per l’utilizzo di mezzi pubblici. La raccolta di capi di abbigliamento da distribuire alle cooperative sociali e la donazione degli alimenti commestibili non utilizzati. E, ancora, l’istituzione di un sistema di raccolta differenziata (carta, plastica, umido, indifferenziato) applicato all’interno del Village ma anche lungo il percorso della corsa. La riduzione delle emissioni dei trasporti necessari per i sacchi gara, attraverso ad esempio l’innovativo sistema del “deposita o scambia” e tramite l’utilizzo di mezzi ecologici per la pulizia delle strade post-gara – possibile grazie alla collaborazione con Amsa. L’attenzione per l’inquinamento, attuata con l’installazione di bagni mobili con caratteristiche “green” indispensabili per ridurre al minimo la tossicità nelle acque nere. Le  iniziative di coinvolgimento della collettività, attraverso gli eventi formativi organizzati presso il Marathon Village: dalla salute ai programmi di allenamento, alla mappatura dei parchi milanesi.  Fondamentale anche l’aspetto legato all’alimentazione curato dal’equipe medica di Enervit con una serie di incontri e dibattiti  nei giorni prima della maratona  che hanno riguardato la preparazione alla corsa, la corsa come salute e prevenzione. E soprattutto l’eco sostenibilità dell’evento nei punti di ristoro.

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