Strada provinciale delle Mainarde, un pezzo del Parco nazionale d’Abruzzo in terra molisana. Un piccolo pezzetto di paradiso di natura, silenzio e tranquillità’. Dal bivio della Cartiera a quello di Castel San Vincenzo saranno, scarsi, due chilometri e mezzo. Due chilometri e mezzo però che da sempre sono un test fondamentale per verificare lo stato di salute di gambe e cuore dopo una settimana di intense pedalate a livello del mare. Due chilometri e mezzo da 600 a 900 metri di altitudine ma secchi e dritti come non vorresti mai che fossero le salite perché sono quelle che tolgono il fiato e non ti fanno respirare. Così perché il test ti permetta il raffronto con gli anni passati aspetti mezzogiorno per partire. Mezzogiorrno in punto, mezzogiorno di fuoco senza una nuovola in uno spettacolare cielo blu. Come in un western di Sergio Leone dove l’avversario non e’ un cowboy che vuole guadagnarsi i soldi della tua taglia ma la tua ombra che si allunga di pochissimo sul l’asfalto. È il bottoncino rosso del tuo crono diventa il grilletto della tua Colt. Si parte in leggero falsopiano ma dopo un centinaio di metri, passato un ponticello, la salita comincia a tirare. Dritta che più dritta non si può, lunga che più lunga non si può. Si sale e salgono i battiti del tuo cuore, si sale e le gambe diventano più gonfie e pesanti, si sale e non vedi l’ora che sia finita. Il resto sono due giri attorno al lago di San Vincenzo talmente bello e talmente pulito che altroché le Dolomiti. In tutto 18 chilometri, sufficienti per capire che domenica prossima il trithlon di Milano non sarà una gara brillante. È le Mainarde non mentono mai…

Tag: , ,