Il triathlon gioca le sue carte tricolori nella cornice di Sapri, terra di navigatori, poeti, di inni al Risorgimento e terrà di partenze e di conquiste quando le Sicilie erano due e gli ardori si racontavano in rima. E sul piatto degli Assoluti scende per la quinta volta consecutiva l’asso pigliatutto di Alessandro Fabian.  Il carabiniere azzurro “nei secoli fedele” che sembra più che mai intenzionato a non tradire il suo feeling  con i campionati. E meno male che  il campione  padovano non era neppure al 100 per cento. Almeno così assicurano dal suo staff. E lui conferma: “”Ho vinto una bella gara – racconta – corsa più con la testa che con il fisico. Sapevo di non essere al top della condizione, quindi ho cercato di metterla come volevo io: una partenza forte, con un nuoto ed un ciclismo fatti a tutta; poi, nella corsa, ho preferito gestire un po’ lo sforzo, correndo in progressione. E’ una vittoria importante  soprattutto perché mi dà il morale giusto per il proseguo della stagione”. Gara tirata. Come tutte le gare di traithlon, d’altronde. Spinta a tutta nelle prime due frazioni ed una prova di corsa gestita da Fabian nel migliore dei modi che alla fine si è messo in tasca il titolo. Ma non solo Fabian.  Da segnalare ( sono di parte!!!)  anche la  prestazione dell’ Aurora Triathlon, lo squadrone campano, che ha portato al traguardo tutti i dodici  atleti iscritti.  Una <sporca dozzina> come scrivono sul loro sito. O una banda di “spigolatori” come dice scherzando qualcun altro. Certo che, rime a parte,  il finale è tutto diverso. E meno male…

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