La maratona di New York non è la più bella maratona che si possa correre. Però è la maratona di New York. E se hai la fortuna di andarci ti resta dentro. Con la sua luce che è la prima cosa che ti colpisce quando arrivi in questa città. Con le insegne, gli alberghi le case che ti sembra di aver già visto mille volte in uno dei tanti film americani. Con le sue folate di vento perchè New York è si una città moderna e piena di grattacieli, ma resta sempre un posto di mare. E te ne accorgi soprattutto la mattina all’alba quando ti “deportano” per andare verso la partenza di Staten Island.  Ti resta dentro con i suoi negozi che vendono di tutto ma soprattutto tanta tecnologia dove entri, tratti con il portoricano di turno che sta al banco,  e compri convinto di aver fatto l’affare. Forse una volta ora sempre meno. Con i suoi taxi che basta alzare un braccio, i suoi camioncini degli hot dog e gli hotel che da giovedì a lunedì sono tutti pieni di maratoneti. Con lo store della Nike e con Tiffany. Con la ferita delle Torri gemelle che ormai sono un santuario nel nulla.  Con il caffè bollente da portarsi a spasso con il cartone attorno al bicchiere per non scottarti, con le ciambelle ricoperte di tutto e con i <bagel> che è difficile dir di no..  Con la sgambatina a Central Park, con la foto di gruppo e con i briefing pre gara. Con le facce del mondo che ti sfilano davanti tra Fifth, Madison e Park Avenue. Con le borse dello shopping e con una valigia nuova perchè serve spazio per riportarsi indietro quello che non hai potuto non comprare.  Con tutto ciò che ti aspetti ma che comunque riesce sempre a sorprenderti. Città fantastica. Anche per correrci una maratona. Che non sarà la più bella e non sarà la più facile. Ma che resta un sogno per chi ci è stato e per chi ci andrà…

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