Non so se considerarla una notizia bella o brutta, triste o solo un po’ malinconica.  Ma la storia di Joy Johnson va  raccontata. E ognuno la legga con lo stato d’animo che vuole. Così la scrivo da cronista, senza commenti. E’ la storia di una donna di 86 anni che domenica ha corso e finito la 43ma maratona di New Yo5rk  ed è morta il giorno dopo.  Un destino forse anche un po sognanto visto che la Johnson aveva più volte espresso il desiderio di morire correndo la New York city marathon. E’ mancata appena 24 ore dopo aver tagliato il traguardo. Secondo quanto raccontato al New York Daily dalla sorella 83enne Faith,  l’anziana atleta di San Josè, in California, è anche caduta all’altezza del 20mo chilometro, si è rialzata ed è riuscita a concludere la corsa, nonostante le insistenze dei medici che volevano portarla in ospedale. Non solo: il giorno dopo la corsa, poche ore prima di morire, Joy è stata anche ospite del ’Today Show’, il noto programma pomeridiano della Nbc.Poco dopo la fine della trasmissione, la donna ha confidato alla sorella di sentirsi molto stanca e si è sdraiata a letto nella sua camera al Roosevelt Hotel a Manhattan.  Si è addormentata e non si è mai più svegliata. È stata dichiarata morta al Bellevue Hospital.  La Johnson,  docente di educazione fisica in pensione, è stata la più anziana partecipante alla maratona di New York per tre anni di fila, dal 2011. E domenica aveva  tagliato per la 25ma volta il traguardo della gara.

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