Da un Fontana all’altro. Da Daniel a Marco Aurelio dall’Ironman al ciclocross. In fondo bastano un paio di pedalate. Marco Aurelio Fontana è un funambolo. Poche settimane l’avevo incrociato sulla pista  da 25 metri della Red Bull per un “Challenge” che dopo Berlino, Sydney e Los  Angeles faceva tappa anche a Milano e mi aveva lasciato di stucco. Su una bicicletta fa quello che vuole e ciò che molti di noi sognano. Mtb, scatto fisso, ciclocross,  fosse anche una Graziella per lui pedalare facendo i “numeri” è una cosa assolutamente naturale. E chi si ricorda la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di mtb a Londra, vinta praticamente senza sella perchè gli si era spezzata, capisce di cosa sto parlando. Marco Aurelio Fontana oggi è l’atleta di punta della mountainbike azzurra ma non solo. E infatti ieri a  Orvieto ha conquistato il suo settimo titolo nazionale nel ciclocross, il quinto di fila, precedendo Enrico Franzoi di 20 secondi ed Elia Slvestri di mezzo minuto. Fontana ha sferrato l’attacco decisivo a tre giri dalla conclusione terminando la prova in solitaria e andando così a conquistare la sua dodicesima maglia tricolore in carriera tra ciclocross e mtb. «Tengo particolarmente a questi colori, quindi sono felicissimo di poterli sfoggiare per un altro anno. I miei avversari hanno corso con intelligenza attaccando a ripetizione, io inizalmente sono stato a ruota e al momento buono mi sono mosso in prima persona», ha commentato dopo aver tagliato il traguardo il portacolori della Cannondale Factory Racing, che nei giorni scorsi ha ricevuto ufficialmente l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana dal Presidente Napolitano per la conquista del bronzo olimpico  di Londra  2012.  Conclusa la sfida tricolore ora Marco Aurelio Fontana si concentrerà totalmente sulla preparazione della stagione di mountain bike alle porte andando in ritiro per allenarsi al meglio e testare i nuovi materiali. «Ringrazio la squadra, i partner tecnici e tutti i supporter che mi sono stati vicini nelle poche gare di ciclocross che ho disputato quest’inverno. Mi dispiace non essere al via del prossimo Campionato del Mondo in maglia azzurra, ma un atleta del mio calibro deve fare delle scelte e io per il 2014 mi sono prefissato di ottenere maggiori risultati in mtb quindi devo lavorare in questo senso. Colgo l’occasione per mandare un grande in bocca al lupo al CT Fausto Scotti e a tutti i miei compagni di nazionale, che sono sicuro in Olanda sapranno farsi valere».

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