La maratona di Expo è quella che aspetta Milano e chi la amministra da qui al primo maggio 2015, quando sull’Esposizione Universale si alzerà il sipario. C’è da fare. Sono attesi venti milioni di turisti in città ma ci sono ancora i cantieri aperti e soprattutto ci sono inchieste della Procura di Milano che potrebbero dettare tempi diversi. Renzi e i suoi ministri ripetono di “star sereni” e  intanto molti progetti di Expo, come quello delle vie d’acqua , sono stati accantonati e  molti altri sono cambiati. Ma la maratona di Expo è anche quella che si correrà il prossimo anno sulle strade della città. Un’occasione irripetibile per creare un evento sportivo di portata mondiale. Organizzare la maratona 2015 tre settimane prima dell’apertura dell’Expo è il masssimo che possa capitare per consacrare definitivamente una manifestazione che in tutti questi anni è stata spesso al centro di polemiche. Sarà un po’ il biglietto da visita per tutti gli stranieri che arriveranno e che nelle loro città le maratone le vivono come una grande festa. Succede così ovunque.  Certo è che bisogna far bene. La Milano marathon dell’Expo può diventare il fiore all’occhiello dell’Esposizione. A una sola condizione: che tutti diano una mano senza decisioni o ripensamenti degli ultimi giorni. Da chi deve decidere  su blocchi di traffico e servizi, agli organizzatori, ai media, agli atleti al pubblico. E anche i milanesi che protestano provino per una volta a sforzarsi di capire qual è il senso di una maratona. Non dico di arrivare a correrla (sarebbe troppo)  ma almeno ne rispettino la fatica e la passione. Un applauso, un incitamento, un sorriso…insomma facciano qualcosa  che sia un po’ meno peggio di quanto sono riusciti a fare in tutti questi 14 anni .  C’è  tempo un anno per pensarci. Si può fare.

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