«Ciò che gli si chiede è solo di arrivare al traguardo”. E il traguardo questa volta è quello della Maratona di Londra che si correrà domenica. La sintesi è del dottor Gabriele Rosache da due anni è diventato la guida sportiva di un folto gruppo di ragazzi di San Patrignano che stanno cercando nella corsa e nella maratona uno dei motivi del loro riscatto. Ed è chiaro che in questo caso l’aspetto agonistico, seppur importante,  non è la cosa più importante.  La corsa non tradisce mai e  così questa è una sfida nella sfida che si riempie anche di tanti altri significati. Una scommessa per i ragazzi di San Patrignano che continuano la loro avventura podistica cominciata lo scorso anno con la New York City marathon. «L’obbiettivo è quello di arrivare alla fine- continua Rosa –  perchè sono tutti ragazzi alla prima esperienza che si affacciano alla maratona  dopo un passato di droga ed emarginazione. Quindi  già qui potranno testarsi in vista della nuova sfida di New York del novembre prossimo, dove troveranno un percorso ben più duro».   ” Oltre il traguardo” è un progetto importante  nato da un’idea dell’ex sindaco milanese Letizia Moratti in collaborazione con lo staff del Team Rosa. Una opportunità che ha portato il “San Patrignano running team”  alla maratona di Venezia e a quella di New York dove lo scorso anno furono in molti a tagliare il traguardo di Central Park. Domenica tocca a Londra, una nuova tappa  che sarà anche l’occasione per sottolineare il nuovo status di Charity assegnato all’associazione di Oltremanica San Patrignano UK.  la sfida quindi riparte dalla start line del Greenwich Park per affrontare i 42,195 chilometri della corsa della più importante del Regno Unito. Un’ulteriore possibilità per i ragazzi della comunità per dimostrare che è possibile raggiungere qualsiasi traguardo e dire che dalla droga si può uscire. Non solo una sfida affascinante, ma soprattutto dal forte contenuto educativo.  Sono venti i ragazzi  che fanno parte della squadra, ma saranno nove quelli che oltrepasseranno la Manica. Solo i due responsabili Antonio Boschini e Davide Pugliese bisseranno l’impegno di New York, mentre per gli altri sette sarà la prima vera maratona. «A San Patrignano la corsa è da sempre uno degli sport più praticati – spiega il dottor Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità e del progetto – Tutti i ragazzi sono sottoposti a una visita medica per poter fare attività sportiva non agonistica, che sia corsa, calcio, basket o pallavolo. L’attività educativa e di recupero passa anche attraverso queste discipline. Sono uno strumento per trasmettere importanti valori di vita» . Un missione che San Patrignano sta cominciando anche in terra inglese  con un gruppo di ragazzi che hanno intrapreso un’avventura in Inghilterra. Proprio per questo lunedì sera alle 19 presso il consolato italiano si terrà un incontro alla presenza del Console Generale Massimiliano Mazzanti, di Letizia Moratti, di Antonio Boschini e della responsabile delle relazioni internazionali per la comunità, Monica Barzanti