Le storie d’amore sono tutte straordinarie. Me ce n’è qualcuna che lo è di più. Come l’amore di un fratello per un altro fratello che è spesso  controverso , scostante, a volte si perde in piccole ripicche e poi magari torna più forte di prima.  Così ha sempre un senso raccontare una storia come questa che vede protagonisti due giovani ragazzi americani. Due fratelli, due vite. Una più fortunata dell’altra anche se poi non è detto.  E così Hunter Gandee, 14 anni del Michigan ha fatto ciò che gli è venuto dal cuore. Ha marciato per due giorni con suo fratellino Braden di sette anni  che non riesce a muoversi perchè affetto da una paralisi cerebrale. Se lo è caricato in spalla ed è partito. Un gesto d’amore,  per permettere a Braden di provare l’emozione di una maratona che da solo mai potrà fare e per per sensibilizzare l’opinione pubblica  su una malattia di cui, come spesso capita, poco si parla . E così Hunter è partito da Temperance ed è arrivato a Ann Arbor portandosi sulle spalle il fratellino Braden e i suoi 23 chili.   Per due giorni ha sfidato la pioggia, il caldo e soprattutto la stanchezza, ma alla fine è riuscito a farli tutti quei 65 chilometri.  «Onestamente si, c’è stato un momento in cui abbiamo pensato di mollare – ha detto all’arrivo – ad un certo punto Braden aveva una gamba infiammata in modo piuttosto serio. Eravamo al 50/mo km circa».  Hunter si è preparato per settimane sollevando pesi e stando continuamente in esercizio. Il tutto per mostrare cosa comporta la paralisi cerebrale, il disordine muscolare che impedisce al suo fratellino di camminare da solo. Il legame che lega Hunter a Braden val al di là del semplice affetto fraterno. «Non riesco ad esprimere con le parole quanto Braden è speciale per me – ha  detto Hunter – È straordinario, c’è sempre per me e con questo gesto ho solo voluto ricambiarlo».