Trent’anni. Sarà festa grande a Venzia per la prossima maratona che si correrà il 26 ottobre.  E quando si vuole che le feste vengano bene bisogna cercare di coinvolgere più gente possibile. Così gli organizzatori si stanno già preparando e  hanno deciso di accogliere le tantissime richieste arrivate dagli appassionati: permettere anche a chi non ha nelle gambe i 42 chilometri di vivere la magia di  magia degli ultimi 10 km della Venicemarathon. Così al fianco della classica maratona nasce quest’anno la VM10KM  che si correrà lungo gli ultimi diecimila della gara, quelli che dal Parco San Giuliano di Mestre giungono in Riva Sette Martiri tra due ali di folla dopo aver attraversato il Canal Grande sul ponte galleggiante di barche e aver sfilato in Piazza San Marco.” Questa dieci chilometri è un omaggio al grande pubblico, a quella di fetta di amanti del movimento e del benessere non competitivo che rappresentano la linfa vitale del nostro movimento- spiega il Presidente del Venicemarathon Club Piero Rosa Salva -lanciamo questa manifestazione per rispondere alle grandi sollecitazioni ricevute da parte di atleti italiani e stranieri non sempre competitivi per una 42 km ma che vogliono anche godersi le bellezze di Venezia, e per far vivere ad un pubblico ancora più vasto emozioni straordinarie” Ma se una dieci nasce, la venice Marathon invece è ormai una classica del panorama mondale delle maratone. Non solo. Si conferma anche un grande strumento per la solidarietà con i risultati degli anni passati e quelli che arriveranno. Anche quest’anno il  Venicemarathon Charity Program è di quelli importanti con un nuovo format di personal fundraising che vede coinvolte ben 15 associazioni no profit, con una raccolta fondi che ad oggi ha già superato i 20 mila euro, e che ha il volto e il cuore del campione Alex Zanardi. “ La mia vicinanza alla Venicemarathon – spiega – nasce da un interesse sportivo. Da quando ho iniziato a correre in handbike ho disputato diverse maratone ma la Venicemarathon mi è entrata subito nel cuore perché per me resta una delle più belle al mondo. In questi anni ho potuto intavolare con gli organizzatori discorsi legati alla solidarietà e nel corso del tempo questi amici hanno portato avanti una raccolta fondi che per la mia associazione “Bimbingamba” è a dir poco preziosa. Assieme abbiamo ridato il sorriso a moltissimi bambini che non si possono permettere protesi per problemi economici. Proprio grazie alla raccolta 2013 siamo riusciti a fornire protesi di braccio, spalla e gamba a 4 bambini stranieri dai 4 ai 17 anni. Per quanto riguarda quest’anno, credo molto in questo nuovo progetto di personal fundraising perché sono convito che gli eventi sportivi hanno la capacità di coinvolgere tante persone e questa formula ne coinvolgerà davvero molte. Infine, personalmente credo che la solidarietà dà molte gratificazioni anche a chi tende la mano”