Oggi, anche se da qualche parte sono già cominciate, riaprono le scuole. Tra sospiri di sollievo, speranze e un po’ di rassegnazione. Quelli dei genitori che finalmente  finiscono la loro guerra contro telefonini, ipad e le altre divolerie che rapiscono l’attenzione dei figli quando sono a casa, quelle dei prof che ancora ci credono e si fanno in quattro, quelle dei tanti precari che non vedono la luce in fondo al tunnel. Si spera che la scuola diventi un’altra scuola ma la strada pare ancora davvero lunga. A cominciare dall’insegnamnto dello sport. L’altra mattina quando uno dei miei figli al nuovo professore di educazione ha detto che faceva triathlon quello ha fatto un salto sulla cattedra: non ci credeva. Continuiamo ad essere un paese di tifosi che si azzuffano sul calcio ma quando c’è da sudare ci tiriamo ancora volentieri indietro. E la scuola da cui tutto dovrebbe cominciare in questo senso è rimasta ancora all'”ora di educazione fisica”. Che non basta, ci vuol poco a capirlo. E così in Italia oggi in  il 22,2% dei bambini è in sovrappeso e il 10,6% in condizioni di obesità, con percentuali più alte nelle Regioni del Centro e del Sud. È quanto emerso dai dati del progetto OKkio alla Salute condotto nel 2012, a cui hanno aderito 2.622 classi, 46.483 bambini e 48.668 genitori, distribuiti in tutte le Regioni italiane.  «Sono dati allarmanti che dovrebbero far riflettere ministri, scuola e prof ma ovviamente anche le famiglie che non è che possono delegare tutto. “Riteniamo fondamentale sensibilizzare prima di tutto i genitori che dovrebbero educare i propri figli a un’alimentazione consapevole e non proibizionista verso alcun cibo, caratterizzata anche dalla promozione di movimento, specie all’aria aperta” spiega Lucio Lucchin, presidente dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), che in attesa della 14.esima edizione dell’Obesity Day in programma il 10 ottobre, rilancia il tema dell’importanza del ruolo dei genitori nella prevenzione dell’obesità.  Secondo l’Eu Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020 pubblicato lo scorso febbraio dai servizi della Commissione europea, i bambini italiani
sembrano quelli che fanno meno attività fisica, seguiti da Danimarca e Francia. “Fa riflettere – aggiunge Lucchin – che un bambino con i genitori obesi ha tra il 70 e l’80% di probabilità in più di andare incontro al sovrappeso rispetto a uno con genitori normopeso. È arrivato dunque il momento che i genitori recuperino il proprio ruolo di esempio nel compito di indirizzo verso comportamenti salutari, delegando meno alla scuola e ad altri momenti ricreativi«.«Sedentarietà, cambiamento delle abitudini nell’attività fisica e degli interessi hanno portato nel corso del tempo a scoraggiare e demotivare i bambini – commenta Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi – così come la scarsa determinazione e la paura di farsi male, il più delle volte fomentata dalle ansie dei genitori. Un insieme di cose
che ha contribuito a tenerli lontani da qualsiasi tipo di rischio e avventura, provocando così oltre a un aumento di peso anche un calo di forza nei muscoli, che in un decennio è diminuita del 7% nelle mani e del 26% nelle braccia». ma non  finita purtroppo.  «Associato allo scarso movimento – continua Fatati – vi è anche la cattiva gestione del tempo sia nei momenti dedicati ai pasti principali sia in quelli dedicati al riposo: l’80% dei ragazzi dichiara, infatti, di consumare i pasti
guardando la tv, il 19% stando davanti al pc e il 22% parlando al telefono o mandando sms; mentre la maggior parte resta sveglia fino a tardi a caccia di curiosità nella rete, si addormenta davanti allo schermo e accanto al cellulare».  «Le luci artificiali dei diversi dispositivi elettronici – prosegue – influenzerebbero il rilascio naturale della melatonina inibendo i neuroni del cervello che facilitano il sonno, allertando invece quelli dell’attenzione. Da qui la proposta di sostituire le luci verdi e blu con tonalità rosse o arancio in grado di interferire di meno sul ciclo naturale sonno-veglia. Chi dorme meno e peggio tende ad avere un peso maggiore e un considerevole rischio di malattia diabetica. Il consiglio migliore quindi rimane quello di spegnere tutti i dispositivi elettronici prima di andare a dormire»

In vista dell’Obesity Day Adi intende dare
pochi e semplici consigli ai genitori, che quotidianamente seguono i figli nel
percorso di crescita e di educazione:

 1. Abitua tuo figlio a consumare la prima
colazione e suddividere opportunamente la sua alimentazione nel corso della
giornata in 5 pasti fondamentali, scegliendo più frequentemente ortaggi e
frutta.
 2. Limita la presenza di alimenti dolci e di bevande gassate in dispensa e la
preparazione di piatti stile ’fast-food’ all’americana.
 3. Spronalo e accompagnalo nell’attività fisica quotidiana, 1 ora al giorno e
possibilmente all’aperto.
 4. Invitalo a spegnere il Pc, lo smartphone o l’i-Pad mentre mangia.
 5. Sensibilizzalo nell’evitare di seguire schemi alimentari particolarmente
squilibrati e monotoni al di fuori di ogni controllo e solo perché di moda.
 6. Fai particolare attenzione, specialmente se è una ragazza, a coprire i suoi
aumentati bisogni in ferro e calcio, attraverso l’utilizzo di alimenti adeguati.
 7. Controlla che non resti sveglio fino a tardi a caccia di curiosità su internet
o in chat, che spenga il Pc e non lasci acceso il telefonino di notte.