E’ la prima volta che accade ma ciò rende bene l’idea della psicosi che si sta diffondendo intorno ad Ebola. Il Montenegro ha negato il visto a 35 atleti africani che avrebbero dovuto partecipare alla maratona di Podgorica che si terrà domenica, a causa della minaccia della febbre emorragica. L’ha rivelato, secondo l’agenzia di stampa Ria Novosti, Milan Madzgalj, il segretario generale dell’evento.  La maratona di Podgorica è uno dei principali eventi sportivi internazionali nel Montenegro. Quella che si correrà domenica è la quattordicesima edizione e vedrà al via un migliaio di atleti su unpercorso che va da Podgorica a Danilovgrad e ritorno e che prevede anche un traguardo di mezza maratona. Lo scorso anno tra gli uomini si imposero due atleti keniani: Antony Wabugu suilla distanza dei 42 chilometri e Juliuis Kiprono Lagat sulla mezza, mentre tra le donne prime erano arrivate la montenegrina Slađana Perunovic nella maratona e la keniana Christine Chepkemei nella mezza.  E’ forse questo il primo effetto  della stretta sui controlli che l’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto a conclusione del terzo incontro a Ginevra del Comitato di emergenza su Ebola. Secondo l’Oms si sta facendo poco per contenere la diffusione del virus e così son stati chiesti  «controlli maggiori in uscita da Guinea, Liberia e Sierra Leone restano critici per ridurre l’esportazione di casi di Ebola». Questi Stati, afferma l’Oms, «dovrebbero mantenere e rafforzare i controlli in uscita per tutte le persone negli aeroporti internazionali, nei porti e ai maggiori valichi», per individuare stati febbrili correlabili ad una potenziale infezione da virus. In attessa che ciò che chiede l’Oms venga messo in atto il MOntenegro si adegua e nega il visto agli atletlti africani per la sua maratona. E non è un bel segnale.