<Rendez-vous dimanche 19 avril 2015 à Cannes, ville mythique…>. Vuoi mettere i francesi. Basta sentirli parlare per lasciarsi affascinare. Così un semplice  appuntamento diventa un <rendez vous> e allora non si può più perdere…  La  Costa Azzurra, Cannes,  il festival del cinema ,  le star che sfilano,  i paparazzi che sgomitano per rubare uno scatto,  passa tutto in secondo piano.  Il prosimo 19 aprile sulla Croisette non ci saranno Daniel Craig, Monica Bellucci  e l’ Aston Martin di 007, la  missione impossible, anzi <possibilissima>, sarà quella dei triatleti e a strappare gli applausi toccherà a Jenny Fletcher, Daniel Fontana e Ivan Risti, tutti rigorosamente  con l’accento sulla finale, che fa tutta un’altra scena…  “E’ la seconda edizione di  una gara che già al suo esordio lo scorso anno ha portato al via 1250 atleti- spiega l’organizzatrice Manuela Garelli– quest’anno puntiamo a raggiungere quota duemila, anche perchè le iscrizioni che si sono appena aperte stanno andando già bene…>.  E così sarà, c’è da scommetterci. Gara fascinosa il Triathlon di Cannes, <charmante> direbbero i francesi. Si nuota in Costa Azzurra, si pedala sulle alpi Marittime, si corre sulla Croisette e già questo basterebbe per fare di un triathlon, un triathlon di successo. Se poi si aggiunge che da quelle parti aprile è già quasi estate e che si potrà anche scegliere tra due gare il gioco è fatto. <Sì- spiega Manuela Garelli– anche questa volta i tracciati saranno due. Uno più  lungodi 2 mila metri in mare, 80 in bici e 18 di corsa e uno più breve che in pratica è la metà. Ci sarà anche una run kids riservata agli atleti più piccoli perchè molto spesso i tratleti viaggiano con la famiglia…>. E così ci si attrezza, perchè se quasi sempre una gara vale un week-end di vacanza per staccare un po’ dal lavoro e da una città, a Cannes questa regola vale doppio.  Quindi si parte, anzi si riparte. Dal successo dello scorso anno a cui ieri sera, nell’ottima cornice milanese del Wine Road di viale Piave, si è brindato. Bianchi e rossi alzati in calici in un locale gestito da un triatleta e che sta diventando anche un “covo” di triatleti. E tutti avevano un buon motivo per brindare . Da Giorgio Alemanni che ha messo trent’anni di gare in un libro, a Matteo Fontana che  quest’anno in Canada ha vinto il mondiale 70.3 della sua categoria. Da Ivan Risti che dopo il suo primo Ironman in Brasile  già pensa al Sudafrica a marzo, a Daniel Fontana che va a festeggiare il suo Natale in Argentina e poi correrà nel mezzo Ironman di Pucon,  in Cile. Da  lì ricomincia il suo 2015, a caccia di una qualificazione che lo riporterà alle Hawaii e a caccia di quella gara della vita che sta ancora cercando. E chissà mai che non la trovi prorpio a Kona…