Daniel Fontana   ospite alle “Falde del Kilimangiaro”  su Raitre invita a due riflessioni. La prima è che il capitano della DDs se la cava bene anche in un talk-show ma credo che l’Ironman preferisca farlo anzichè raccontarlo in tv. Però bravo. Anzi bravissimo. Perchè a tanti davanti alle telecamere di uno studio televisivo si azzera la salivazione. E’ un po’ come il primo tuffo in mare con la boa della prima virata che ti sembra irraggiungibile: il pericolo di non trovare il coraggio di mettere i piedi in acqua è li dietro l’angolo.  E se capita tutto il resto sono chiacchiere. Invece seduto di fronte a Camila Raznovich ( che non fa rimpiangere Licia Colò)   Fontana è sembrato il Fontana alla mano di sempre.  E ciò va tutto a suo merito. La seconda è che raccontare un Ironman nella domenica pomeriggio di Raitre, tra <domeniche in> e <domeniche insieme>, da qualsiasi parte si prenda, è un bello spot per il triathlon. Ora c’è chi dirà che l’Ironman con il triathlon c’entra poco e nulla, ma questa è una discussione da esperti. La maggiorparte delle persone che oggi hanno ascoltato il racconto della vittoria di Los Cabos, della fatica,  dei luoghi, del mondiale hawaiano di Kona hanno capito che Fontana & company nuotano, pedalano e corrono. E non tutti lo sapevano. Vagli a spiegare poi cosa cambia quando cambiano le distanze, che c’è il mezzo, l’olimpico, lo sprint…Dettagli quando si deve far promozione. Per far uscire uno sport dal guscio bisogna “volgarizzarlo” un po’, bisogna portarlo via dai siti e dai giornali specializzati e farlo approdare dove la “chiacchiera” è meno tecnica, meno precisa, meno da addetti ai lavori. In questo senso il <Kilamangiaro> è un ottimo passepartout. E pazienza se qualcuno storce un po’ il naso perchè c’è chi osa mettere il naso nella sua <riserva>….