La follia della sentenza che condanna Carolina Kostner a un anno e quattro mesi di squalifica e che in pratica mette fine alla sua carriera agonistica è che l’azzurra con il doping non c’entra nulla. Non c’entra nulla  però paga di più di chi, il suo ex fidanzato Alex Schwazer, invece con il doping c’entra eccome perchè ha reso piena confessione. Ma Alex  andrà con tutta probabilità alle olimpiadi di Rio, Carolina invece davanti a sè ha solo qualche esibizione o qualche evento sul ghiaccio legato a vecchi contratti. Sembra un disegno diabolico. Sembra di essere nel mondo del contrario. Sembra una pièce del teatro dell’assurdo. E allora viene normale chiedersi che senso ha. Che senso ha una legge antidoping che dovrebbe servire a scoraggiare chi bara e a punire chi lo fa e che invece alla fine penalizza chi non si dopa. Certo, Carolina è complice. Dicono i giudici che ha aiutato Alex a dribblare quel controllo di tre anni fa nella loro abitazione di Oberstdorf. Dicono che ha violato l’articolo 2.9 del codice sportivo ma che non ha agito con colpa o negligenza e che non ha avuto ruolo attivo in questa storia. Insomma non avrebbe avuto piena consapevolezza dell’illecito. Così non ha detto nulla, non ha denunciato il suo fidanzato che le metteva l’Epo in frigorifero. Ma viene anche da chiedersi come avrebbe potuto. Al tempi Carolina e Alex  stavano insieme e non certo per convenzione o chissà per quali interessi. Sognavan0 famiglia e figli..Capita, anche se oggi non va più tanto di moda.  E sfido chiunque a trovare il coraggio di andare davanti a un procuratore a tradire (e a tradirsi) quando si è innamorati. Così è andata. Però c’è una legge che punisce chi si dopa che l’ha messa con le spalle al muro. Non importa se  lei col doping non c’entra. Viene da dire che se tale inflessibilità fosse applicata ad altri sport ci troveremmo di fronte ad intere squadre squalificate perchè, non è che si dopano tutti,  ma tanti sanno e fanno finta di non sapere e di non vedere. L’effetto finale è comico. Anche se c’è poco da ridere nel caso di Carolina che a 28 anni si trova di fatto a rimanere ferma per due stagioni agnistiche. Tantissimo, forse troppo per poi ripartire. Farà ricorso al Tas di Losanna, si rialzerà come nel 2006 quando franò sulla pista dei Giochi di Torino, proverà a ricominciare. Avrà tutto il tempo per pensarci. Per ora resta con le sue cinque medaglie iridate, con i suoi 5 titoli europei, con gli ultimi bronzi olimpici e mondiali. Quelli glieli hanno lasciati e non glieli toglie più nessuno. Però le hanno sfilato i pattini e per un po’ dovrà lasciarli nel suo borsone.  Alex invece che ha sbagliato e  pagato va.  Va verso Rio…Sembra uno scherzo. Purtroppo non lo è…