Daniele Meucci  c’è. Ormai c’è sempre e continua la sua marcia di avvicinamento ai grandi della maratona. Passo dopo passo,  chilometro dopo chilometro, piazzamento dopo piazzamento. L’azzurro campione europeo di maratona,  la notte scorsa ha centrato il secondo posto a Lake Biwa in Giappone. Forse sperava in qualcosa di più. Forse era andato fin laggiù per vincere ma la maratona non è mai un calcolo esatto. C’è sempre qualcosa che può sconvolgere i piani. E l’azzurro dell’Esercito ha dovutro fare i conti con un meteo terribile. E’ stata un gara diffcilissima, corsa sotto una pioggia continua e a tratti battente, con il freddo e con raffiche di vento che hanno condizionato soprattutto gli ultimi chilometri della corsa. “Tanta acqua così non l’avevo mai presa, nemmeno quando giocavo a pallone, in inverno, da ragazzino- racconta – Siamo partiti sotto la pioggia battente e ci sono stati momenti di vero e proprio diluvio, con un vento che faceva alzare ondate sul lago Biwa, accanto a noi. Ho capito subito che non era giornata da primati. Dopo il passaggio ai 5km, mi sono detto: Daniele, oggi il crono non si guarda proprio, si corre uomo contro uomo. E così è stato”. Alla fine l’ingegnere pisano si è inchinato solo al keniano Samuel Ndungu (2h09:08, per lui bis dopo il successo ottenuto nel 2012 in 2h07:04), fuggito intorno al trentesimo chilometro. Ma ha letto bene la parte finale di gara regolando i compagni di corsa in 2h11:10, due soli secondi oltre il suo personale, il crono con cui si è imposto a Zurigo, lo scorso agosto, nei Campionati Europei. E considerando che a Zurigo il meteo era tutta un’altra cosa, si fa presto a fare due conti.  «Quello di Daniele -racconta dal Giappone il Dt Massimo Magnani, che è anche il suo allenatore- è un risultato davvero notevole. Anzi, direi che è un ulteriore passo in avanti sulla strada che porta all’Olimpiade di Rio de Janeiro. Le condizioni erano davvero al limite. Ha dimostrato di sapersi muovere in corsa con grande capacità tattica, di fronte ad avversari molto più esperti di lui. Non è arrivato un tempo di rilievo, ma posso dire che quel che ha fatto oggi certifica il suo valore, non solo in prospettiva». Il voto a Meucci lo dà lo stesso Meucci: “‘Mi sono piaciuto per come ho gestito la situazione in condizioni impossibili. Ma devo imparare ancora parecchio”.

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