Non ci sono più i natali di una volta. Niente freddo, niente neve, niente guanti per correre, niente maglie pesanti. In compenso c’è tanto smog. A Milano è un mesetto che va così e non è solo un fatto di numeri. Basta provare a correre al parco Sempione per capire che l’inquinamento non è una somma algebrica. E infatti dicono gli esperti che sarebbe meglio non correre. Così in considerazione del permanere di valori alti di Pm10 e Pm2,5, la Giunta comunale ha deciso il blocco della circolazione dei veicoli privati nel territorio del Comune di Milano per le giornate di Lunedì 28, Martedì 29 e Mercoledì 30 dicembre dalle ore 10 alle ore 16. “La  Giunta, oltre ad aver deciso la proroga degli sconti per l’utilizzo dei mezzi pubblici – spiega una nota di Palazzo Marino – ha ritenuto di assumere questa ulteriore misura a tutela della salute dei nostri concittadini. Auspichiamo che analogo provvedimento sia assunto dai Comuni della Città metropolitana e lombardi”. Apriti cielo. Uno dei problemi del nostro Paese è che la politica, che dovrebbe servire a risolvere i problemi, spesso fa di tutto per complicare le cose. Così quando si tratta di risolvere un’emergenza, anzichè far fronte comune, i t0ni della polemica si alzano. Così sullo smog.  Impossibile pensare che un provvedimento amministrativo di blocco del traffico, di targhe alterne, di limitazioni varie possa in questa situazione venire a capo di qualcosa. Tanti invocano misure strutturali senza però spiegare quali siano poi queste misure strutturali. Tanti altri parlano di blocchi del traffico veri perché tanto poi per andare al lavoro o a spasso hanno i permessi e le deroghe. Altri ancora vaneggiano di soluzioni che in una città come Milano sarebbero utopia. Quindi che fare? Praticamente nulla. Allora in questo Natale senza freddo e senza neve, correndo con la bandana tirata sul viso illudendosi che in qualche modo faccia da filtro alla micropolveri nell’aria, il fatto  che un sindaco abbia firmato un’ordinanza per bloccare le auto è almeno un segnale che va verso una direzione. Piaccia a non piaccia è il segno che,a nche se non servirà, qualcosa bisognava fare. Come dicono gli anziani da queste parti: “Piuttosto che niente…è meglio piuttosto…”