imageArriva sempre un momento durante una maratona, una 100 chilometri in cui le gambe non bastano più. Non servono più solo il cuore, l’allenamento, l’alimentazione, l’essere stati prudenti nella prima parte di gara. Serve che dalla testa continuino a partire i giusti ordini per non mettere la freccia ed accostare. Serve che la mente dia gli stimoli necessari per arrivare fino in fondo. E le tecniche mentali e di meditazione,  la forza dell’autostima e della motivazione si possono allenare  con consigli pratici come per quando ci si prepara a migliorare un gesto atletico. “Correre con la testa”, il nuovo libro di Pietro Cristini pubblicato in queste settimane da Fusta Editore, prova a spiegare un po’ di queste cose. Prova a tirare le somme su un filone  che vide tra i precursori quel  Roger Bannister  che nel 1954 corse il miglio in meno di quattro minuti, una barriera ritenuta da oltre un secolo al di là delle possibilità umane. Nel giro di un anno decine e decine di atleti in tutto il mondo oltrepassarono la porta che lui aveva aperto. Non era cambiato l’essere umano, ma il suo modo di pensare a quell’obiettivo. Roger Bannister, studente di neurologia, lo sapeva: per superare i propri limiti l’organo più importante è il cervello. A settant’anni da allora, la forza della mente in campo sportivo viene riconosciuta da un numero sempre maggiore di allenatori e atleti, ma il suo studio non è ancora sufficientemente diffuso, e sono pochi coloro che approfondiscono le tecniche mentali da applicare all’allenamento.  “Questo testo ha il modesto obiettivo di illustrare le potenzialità della mente in campo sportivo- spiega Cristini, laureato in Economia e dal 2013 è direttore tecnico della onlus Autismo e Società, dove sviluppa progetti legati alla corsa e alla disabilità-  Prova a dare indicazioni a chi voglia intraprendere la strada del potenziamento mentale e si ispira alla cultura orientale, una tradizione millenaria con un immenso bagaglio di conoscenze alle quali è possibile attingere per sfruttare le potenzialità della psiche umana”. Cristini che ha  vissuto una parabola sportiva lunga 50 anni prima come  agonista nel mezzofondo poi come podista a livello amatoriale, è ora approdato a una visione della corsa finalizzata al benessere e al piacere personale, nella quale la competizione è il naturale completamento di un processo di crescita interiore. Nel 2010 ha pubblicato Essere Corsa e oggi tra le altre cose cura il  sito www.esserecorsa.it sul quale analizza e approfondisce i temi legati alla sua grande passione. “La capacità di sfruttare le forze mentali si acquisisce attraverso semplici ma costanti esercizi di meditazione- spiega-  E bastano pochi minuti al giorno . Attraverso un uso consapevole delle forze mentali lo sportivo agonista potrà migliorare l’efficacia della propria corsa e vivere gli allenamenti in maniera spensierata e rilassata e chi corre per il benessere e il piacere vi troverà un supporto fondamentale per fare della corsa un momento di crescita personale”