cinque_mulini_fotoOgni anno, da 84 anni , San Vittore Olona diventa l’ombelico del mondo dell’atletica mondiale. Va in scena la classica delle classiche. Un mondiale delle campestri,  la Roubaix del cross.  Va in scena la Cinque Mulini che trasforma una tranquilla domenica di questo paesino sulla via della Malpensa nella domenica più importante del cross mondiale.  Quest’anno sarà un ritorno all’antico per gli organizzatori dell’Unione Sportiva San Vittore Olona 1906. Partenza ed arrivo della gara saranno infatti dal vecchio Campo Sportivo di Via Roma, il celebrato “Stadio del Cross” che ha visto sfilare una miriadi di campioni dell’atletica mondiale. . Ottantaquattro edizioni edizioni si diceva.  Nell’albo d’oro c’è tutta l’atletica che conta. Una leggenda che non è mai stata interrotta, neanche durante la seconda Guerra Mondiale quando tutte le manifestazioni sportive vennero sospese. Forse anche per questo il cross di San Vittore è entrato nella storia diventando un esame di laurea per campioni e non. Tra i mulini Cozzi, Meraviglia, De Toffol, Montoli e Galletto ci sono passati tutti i più grandi. Una trentina di campioni olimpici da Lasse Viren a Steve Ovett e Sebastian Coe; da Said Aouita a Haile Gebreselassie a Brahim Boitayeb; da Gelindo Bordin ad Alberto Cova; da Paola Pigni a Gabriella Dorio e più recentemente a Stefano Baldini. Tanto per fare qualche nome.  Ma la grandezza della Cinque Mulini è che la possono correre tutti, tapascioni compresi. Ad ognuno il suo pezzetto di gloria. Forse il segreto è tutto qui.  “E’ una corsa di cui conservo un bellissimo ricordo- racconta Baldini, medaglia olimpica di Atene- A San Vittore ho vinto nell’88 nella giovanile allievi under 18. Già mi muovevo bene a quel tempo e partecipavo ad eventi  di un certo livello. Questo tipo di gare erano quotate e, mentre oggi i ragazzi possono gareggiare più frequentemente con i più grandi, allora si cercavano le gare importanti per confrontarsi proprio con i più forti…”. Una storia. Passata in arrchivio ma non dimenticata perchè i trionfi restano. Oggi Baldini è tecnico del settore giovanile azzurro e ambasciatore Enervit per cui cura Deejay Training Center,  un programma sportivo con Linus e Davide Cassani su Radio Deejay ogni domenica mattina. Come si corre una Cinque Mulini lui lo sa bene e probabilmente lo sanno bene tutti i campioni che saranno al via. Ma la Cinque Mulini è una bella sfida anche per molti amatori che si misureranno su un percorso di dieci chilometri che però è meno facile di quello che può sembrare. “Anche se si tratta di una 10 km, è una gara impegnativa dal punto di vista dello sforzo fisico e muscolare e dal punto di vista tecnico- continua Baldini – serve anche la scarpa giusta: per i Master quelle da trail vanno bene, soprattutto se non sono abituati alle scarpe chiodate. Le consiglio anche perché essendo una gara “popolare” ci sono diversi tipi di partecipanti. Per chi è abituato ai chiodi vanno bene quelli di 12mm, non più lunghi perché potrebbero dare fastidio, soprattutto quando si passa attraverso i mulini, dove ci sono sassi e ghiaia”. Dieci chilometri su sterrato che però valgono dal punto di vista del consumo energetico molto di più anche perchè dopo i primi passaggi il terreno ghiacciato inizia a sciogliersi e si corre su fango: “Il consiglio che posso dare ai master che partono alla mattina presto- spiega il tecnico azzurro-  è quello di curare la cena della sera precedente e la colazione la mattina della gara che deve essere bilanciata e integrata con un gel un’ora prima della partenza. Invece per chi non gareggia presto ma un po’ più in là nella giornata, l’ideale è fare uno spuntino a metà mattinata. Molto importante anche il recupero post gara: lo dico sempre che è importante come l’allenamento!”.

 

 

 

 

 

 

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