se«Giorgio Calcaterra, più volte campione del mondo di ultramaratona, dice che la corsa non è fatica. Però io ho visto corridori che dopo dieci chilometri stramazzavano sull’asfalto. Lui invece dopo 100 è ancora fresco come una rosa…». Giovanni Storti, quando non è sul palcoscenico o sul set di un film con Aldo e Giacomo, scrive libri di successo e corre. E correrà anche domenica 8 maggio quando prenderà il via la terza edizione «Wings for Life World Run», la prima vera sfida globale, che si corre in contemporanei in 33 Paesi dei cinque continenti. Principianti, atleti professionisti e partecipanti sulla sedie a rotelle si schiereranno sulla linea di partenza tutti uniti a sostegno della Fondazione Wings for Life che in tutto il mondo finanzia progetti di ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Un centinaio di chilometri, da Milano a Broni, nell’Oltrepò Pavese con una formula che si può leggere al contrario: vincerà non chi ci metterà meno tempo ma chi resterà in gara il più a lungo. Perchè mezz’ora dopo la partenza dei corridori la «catcher car», un’auto dell’organizzazione che ripercorrerà a 15 chilometri orari tutto il percorso della gara, si metterà alla «caccia» dei concorrenti che saranno eliminati una volta raggiunti. «Io non so quanti chilometri riuscirò a fare- spiega Aldo- ma proverò ad arrivare almeno fino al Forum di Assago dove le sera ho uno spettacolo con Aldo e Giacomo. Sarò distrutto, quindi sul palco farò davvero schifo, siete avvisati. Quindi vuole disdire i biglietti per quella serata può cominciare a farlo…». Wings for Life World Run partirà da piazza Castello e dopo aver percorso una quarantina di chilometri in città tra Arena, City Life, Darsena, Duomo, piazza Gae Aulenti e l’Unicredit Tower che è lo sponsor ufficiale di questa manifestazione, punterà verso l’Oltrepò. Ci sarà un blocco del traffico che via via che passerà la gara sarà tolto, quasi una domenica a piedi, anche se per l’assessore allo sport del Comune questo è Chiara Bisconti è un capitolo chiuso: «No non sarà una domenica a piedi- spiega – ma comunque sarà una giornata di festa, di solidarietà e di sport. Siamo orgogliosi di ospitare un evento che dopo l’Expo riporta questa città in una dimensione globale». La Wings for Life Foundation nasce nel 2004 con l’obiettivo di supportare in tutto il mondo progetti di ricerca per trovare una cura alle lesioni al midollo spinale. «La Fondazione si propone di massimizzare l’impatto della beneficienza destinando i fondi raccolti completamente là dove ce n’è veramente bisogno- spiega Vieri Failli, Consulente Scientifico Fondazione- ovvero dove possono seguire percorsi di sviluppo concreti». Sono oltre 3.000.000 le persone colpite da lesioni spinali in tutto il mondo e, nonostante i 250.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, la lesione al midollo spinale non è considerata una delle cosiddette «malattie diffuse» e il progresso della ricerca in questo campo è affidato soprattutto all’appoggio di iniziative private.  Dalla sua istituzione, Wings for Life ha finanziato 124 progetti di ricerca. «Lo sport è uno strumento importante, capace di intervenire in moltissimi ambiti della nostra società- interviene Antonio Rossi, Assessore allo Sport e Politiche per i Giovani di Regione Lombardia – La Wings for Life World Run rappresenta un appuntamento in cui lo sport fa squadra con la solidarietà e in cui atleti professionisti si confrontano con semplici appassionati e atleti diversamente abili con lo scopo di aiutare la ricerca». Vincerà chi riuscirà correre per più chilometri prima di essere raggiunto dalla catcher car e fermato. E probabilmente, là davanti ci sarà anche quast’anno Giorgio Calcaterra, campione mondiale dell’ultramaratona che ha già vinto le due passate edizioni corse a Verona: «Sono molto legato a questa e sono fiero di essersene Ambassador anche per questa terza edizione- spiega- Il percorso di Verona è stato bellissimo, anche se molto impegnativo: sono molto soddisfatto di aver corso oltre 78 km e non vedo l’ora di mettermi nuovamente alla prova qui a Milano, dove c’è più pianura e spero di arrivare più lontano…»