usausa2Ognuno ha un’America da conquistare. Esploratori, viaggiatori, migranti, turisti, cervelli che fuggono, sportivi e maratoneti. Anche ciclisti.  Paola Gianotti è una che pedala. Va forte, anzi fortissimo ma soprattutto è una che va lontano. Due anni fa in bici ha fatto il giro del mondo attraversando quattro continenti e venticinque paesi in 144 giorni e battendo il Guinness World Record come donna più veloce di sempre. L’anno scorso ha corso la  Red Bull Trans Siberian Extreme, la gara a tappe più estrema al mondo, 9.200 chilometri sul mitico tracciato della Transiberiana da Mosca a Vladivostok, salendo sul podio. Pochi mesi fa ha pedalato  per 2.000 chilometri, da Milano ad Oslo, per sostenere la candidatura della bicicletta al premio Nobel per la pace, promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radio2. Le sue non sono imprese solo sportive. Sono imprese punto e basta che è molto di più.  E oggi ricomincia a pedalare. Parte per gli Stati Uniti per attraversare 48 stati in  48 giorni,  oltre 12.000 chilometri, con circa 60.000 metri di dislivello, dalla montagna al deserto, dalla foresta alla città. “Non mi piace pensare ad imprese esclusivamente sportive- spiega-  Credo che il bello di queste incredibili sfide non sia solo mettere alla prova i propri limiti ma, soprattutto, poter cambiare con piccoli gesti la vita delle persone meno fortunate. Per questo motivo ho raccolto fondi per acquistare 48 biciclette in Uganda e donarle a 48 donne che non abbiano la possibilità di acquistarle; la risposta dei miei follower è stata davvero eccezionale, consentendomi di raggiungere l’obiettivo economico per comprare le bici in pochissimo tempo. La generosità delle persone è stata davvero grande, permettendomi addirittura di superare il traguardo delle 48 bici; oggi sono già oltre 50 e sono molto contenta di poter cambiare la vita ad un numero maggiore di donne”. Le tantissime persone che la seguono e sostengono hanno acquistato le tappe del viaggio tramite il sito ufficiale, www.keepbrave.com, con donazioni variabili da 60 a 120 euro. E a luglio Paola andrà in Uganda dove l’ambasciatore italiano Domenico Fornara la accompagnerà ad acquistare le biciclette da un produttore locale, per donarle alle donne del Karamoja, la regione meno sviluppata del paese, recente teatro di violenti conflitti. “In Uganda la bicicletta cambia la vita alle persone. I ragazzi devono fare quasi trenta chilometri a piedi per raggiungere la scuola e poi si addormentano sui banchi perché troppo stanchi. Non riescono ad andare ai pozzi e le infermiere non possono raggiungere i villaggi per curare le persone perché non hanno alcun mezzo di spostamento. Chi ha fatto la donazione comprando una tappa del mio viaggio ha cambiato la vita, con un piccolo gesto, ad una persona meno fortunata. Penso che questo valga molto di più di qualsiasi record sportivo”

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