cortina1La scaramanzia non esiste. Guardi il programma della  17ª edizione della Cortina-Dobbiaco Run,  e capisci cosa dev’essere oggi una corsa podistica per diventare una gara di successo. In un panorama dove ogni domenica si può scegliere dove correre, dove l’offerta è addirittura esagerata, essere a Dobbiaco, tra le meraviglie delle Dolomiti, in un posto che non ha eguali, potrebbe anche non bastare più. Così il valore aggiunto di una gara diventano il contesto, la qualità dell’organizzazione ma soprattutto il valore aggiunto che una manifestazione riesce a dare anche a chi non viene a Dobbiaco per correre. E così la Cortina-Dobbiaco Run di anno in anno è cresciuta, ha aggiunto qualcosa,  fino a diventare ciò che è oggi. E cioè una festa di sport che coinvolge non solo chi domenica 5 giugno correrà la trenta chilometri ma anche chi con la corsa non ha confidenza e ci si avvicina per la prima volta. Quattro giorni sulle Dolomiti con un comune denominatore che è la corsa ma non solo. Quattro giorni che diventano l’idea per farsi una vacanza in un posto che già da sè merita una gita.  Il programma della 17 edizione si aprirà giovedì 2 giungo al Lago di Landro con “CamminaGustando”, una camminata eno-gastronomica di 11 chilometri alla scoperta del territorio, gustando il meglio dei prodotti tipici in collaborazione con lo chef stellato Chris Oberhammer. Il giorno successivo, venerdì 3 giugno, sarà in programma la prima edizione della “Sunset Run” una gara di 11 chilometri con partenza al Lago di Landro ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. L’arrivo è previsto a Dobbiaco nel Parco del Grand Hotel. Sabato pomeriggio a Dobbiaco si entrerà nel vivo della manifestazione con due gare che anticiperanno il grande evento di domenica mattina, la “Kids Run”, corsa non competitiva dedicata ai bambini e “Run For” corsa non competitiva di 8,5 chilometri a favore delle Associazioni Debra e Manazone Südtirol. Ovviamente tutto ruota intorno alla Cortina-Dobbiaco Run,  30 chilometri che non hanno bisogno di presentazioni, un’avventura lungo il tracciato della vecchia ferrovia che collegava Cortina a Dobbiaco e che rivive in  un filo invisibile che non solo lega due paesi di montagna, ma che unisce due province, Belluno e Bolzano e due regioni, Veneto e Trentino Alto-Adige. Un percorso unico lungo il quale è quasi peccato correre. Si parte come sempre dal Centro di Cortina e si comincia subito a salire dolcemente verso Cima Banche con i suggestivi passaggi all’interno delle vecchie gallerie ferroviarie tenendo alla sinistra Le Tofane e la Croda Rossa. Raggiunta la quota massima, 1530 metri del Passo, si inizia a scendere verso Dobbiaco verso il  Lago di Landro,  al fianco delle  Tre Cime di Lavaredo, simbolo dolomitico indiscusso e Patrimonio dell’Unesco. Anche se in discesa,  la gara non è per nulla finita. Anzi. Continuando si passa il lago di Dobbiaco a pochi chilometri dal traguardo e si arriva all’interno del bellissimo Parco del Grand Hotel. In questi ultimi anni la Cortina-Dobbiaco è cresciuta nelle sue proposte ed è cresciuta anche nella partecipazione. E chiaramente non è un caso. Così dai 3500 iscritti del 2010  si è passati ai 4400 concorrenti del 2013 e agli oltre 5mila del 2014.  Lo scorso anno con 5400 iscritti si è stabilito il record della gara. Ma siamo al limite, perchè per un evento come questo che ha una organizzazione logistica complessa e deve rispettare rigidissimi parametri  ambientali,  pensare a cifre ancora più alte diventa difficile: «Quest’anno abbiamo portato il numero massimo a 5500 atleti – spiega Gianni Poli, coordinatore della Cortina-Dobbiaco Run – Un numero importante che ci stimola a innalzare sempre di più la qualità della manifestazione. Vedere così tanta gente che parte da Corso Italia, il salotto di Cortina, è un’emozione unica, tutto il nostro lavoro si concretizza nello sparo dello starter. Però gestire 5500 persone non è semplice, ma scaglionando la partenza in quattro blocchi rende la salita verso Passo Cimabanche molto più fluida e senza rallentamenti. Inoltre le operazioni che precedono il via sono molto più facili grazie alla “sfilata” dei runners dallo Stadio Olimpico del Ghiaccio alla linea del via».

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