bici_in_treno_262x200_tcom2014Nella notte i cui la maratona sarà quella elettorale perchè in redazione si faranno le ore piccole  aspettando di capire come andranno i ballottaggi, viene naturale pensare a ciò che dovranno fare i sindaci eletti quando da domani entreranno nelle stanze dei bottoni. Chiunque vinca da Stefano Parisi a Beppe Sala a Milano, da Virginia Raggi a Roberto Giachetti a  Roma, tanto per citare le due città dove un sindaco vale quanto un ministro,  dovranno rimboccarsi le maniche. In campagna elettorale, come sempre,  hanno tutti promesso le loro città dei sogni: meno tasse, più lavoro, più sicurezza e meno burocrazia. Ovviamente anche meno traffico e aria più pulita. Dopo il voto però si comincerà a fare sul serio e,  parlando di mobilità,   serviranno scelte che vadano nelle direzione in cui stanno andando molte capitali europee e che permettano di offrire a un’alternativa a chi vuole provare a muoversi non solo in auto anche  perchè nei centri storici è sempre più complicato, più costoso e meno veloce. E allora ha un valore particolare la lettera scritta nei giorni scorsi dalla  Fiab, la Federazione amici della bicicletta,  al ministro Graziano Delrio che chiede un preciso indirizzo politico di Governo affinché i treni regionali e a lunga percorrenza adottino carrozze adatte alla bici. “Le Ferrovie dello Stato si apprestano  ad investire 4miliardi e mezzo per rinnovare la flotta di treni regionali- scrive la Fiab al ministro-  e se si farà come in passato, avremo treni inadeguati per il trasporto bici ancora per qualche decennio a fronte di un servizio sempre più richiesto sia dai pendolari sia da un cicloturismo in crescita…”.  L’ annuncio dell’Amministratore delegato delle Fs Renato Mazzoncini del sostanzioso investimento per rinnovare la flotta dei treni regionali italiani fa sperare che il piano di sostituzione delle carrozze sulle linee regionali sia l’occasione per lo sviluppo di una mobilità nuova  che offra un servizio serio ai pendolari che potrebbero così scegliere di venire al lavoro in bici. Ma anche al cicloturismo, che sta dimostrando una grande potenzialità economica sia in termini di posti di lavoro che di ricchezza generata, e però ha bisogno di un trasporto ferroviario adatto alle esigenze del turista in bicicletta. ” Ciò significa che in fase di costruzione  andrebbero riprogettati gli spazi dove attualmente si possono parcheggiare due bici con moduli polifunzionali  in grado di alloggiarne fino a dieci – scrive la Presidente Fiab, Giulietta Pagliaccio–  ma serve soprattutto una chiara ed inequivocabile decisione politica che garantisca che sui nuovi treni ci sia il necessario spazio per le biciclette e magari  che favorisca che tutte  Regioni adottino una stessa tipologia di carrozza ferroviaria..”. Che c’entrano i nuovi sindaci in tutto ciò? Probabilmente nulla o forse poco. Certo è che  Milano e Roma non sono due città qualunque. Ogni giorno devono fare i conti con una mobilità complicata e ai nuovi sindaci si chideono soluzioni. Questa potrebbe essere un’alternativa. E allora perchè non farsi  sentire?