bicitalia1La firma di due ministri c’è. Ci sono già  otto regioni coinvolte e ci dovrebbero essere anche un po’ di soldini perchè dalla legge di stabilità dovrebbero arrivare 91 mlioni. Letta così per le ciclovie italiane i prossimi potrebbero essere gli anni della svolta. Ma è ovvio che questo è solo il primo passo.  “questo è primo concreto segnale del Governo a favore della mobilità sulle due ruote- spiega la Presidente di Fiab-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Giulietta Pagliaccio– Ci troviamo di fronte all’avvio di una fase nuova per il nostro Paese nella quale si riconosce, finalmente, il ruolo forte e attivo della mobilità ciclistica. L’auspicio è che venga ora approvata rapidamente anche la Legge Quadro Nazionale sulla Mobilità Ciclistica, con lo stanziamento di ulteriori risorse per nuove ciclovie, all’interno di un Piano nazionale organico e coerente con le peculiarità del territorio”. Ci sono le condizioni per partire quindi. La firma ai protocolli d’intesa è stata messa nei giorni scors dai Ministri Graziano Del Rio e Dario Franceschini e dei rappresentanti delle otto Regioni coinvolte – Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Campania, Basilicata e Puglia – e il piano prevede la realizzazione delle prime ciclovie nazionali. Un progetto “antico” che  dovrebbe muoversi su uno studio della rete nazionale di percorribilità ciclistica affidato dal Ministero dell’Ambiente alla Fiab già alla fine degli anni Novanta, lavoro che ha dato vita a Bicitalia (www.bicitalia.org), la prima rete nazionale di ciclovie turistiche con oltre 20.000 km mappati da Fiab, 5.000 dei quali corrispondenti a tratte italiane di tre grandi itinerari EuroVelo, la rete ciclabile europea di cui Fiab è coordinatore per l’Italia. “Il cammino è solo all’inizio – prosegue la Pagliaccio – e  come principale associazione di ciclisti non sportivi, continueremo a chiamare all’appello le amministrazioni locali affinché inseriscano al primo posto in agenda, nelle loro politiche per la mobilità sostenibile, bicicletta e ciclabilità”. Non solo. La Federazione metterà a disposizione know-how e competenze tecniche per sostenere chi  ha bisogno di consulenza nella progettazione e nello studio di fattibilità di ciclovie e/o percorsi ciclopedonali e cicloturistici, per i quali chiedere anche finanziamenti pubblici. Tra gli itinerari a cui FIAB sta lavorando, merita sicuramente un’attenzione particolare la Ciclovia Francigena, oltre 1.700 km dalla Svizzera a Brindisi, verso la quale si sono dimostrate interessate alcune regioni come la Toscana e che in tremini e conomici per L?italia potrebbe rappresentare quello che oggi è il Cammino di Santiago per la Spagna. Ma anche la Ciclovia Adriatica di 1.300 km da Trieste a S. Maria di Leuca, in parte realizzata, in parte in cantiere  ( di questi giorni la notizia che l’Abruzzo ha appaltato i 130 km di propria competenza) nel tratto che va da Termoli a Rimini. Un appunto anche sulla Ciclovia del Sole che collega il Brennero alla Sicilia e che, nel cicloturismo, richiama quello che ha rappresentato l’autostrada del Sole per lo sviluppo del turismo in Italia. “Dopo primo tratto fino a Verona già completato e il percorso “Verona-Firenze” oggetto degli ultimi finanziamenti- spiega Antonio Dalla Venezia, coordinatore Area Cicloturismo di Fiab – stiamo lavorando per il prolungamento verso Roma, dove il progetto è già all’attenzione delle Regioni interessate e poi verso il sud. Integrata alla rete Bicitalia la Ciclovia del Sole è il tratto italiano dell’EuroVelo 7, una ciclabile di 5.000 km per pedalare da Capo Nord a Malta”.

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