riL’anno scorso era arrivato sesto, quest’anno terzo, sul podio. Così, se un Ironman fosse scienza esatta, nel 2017 Ivan Risti, già triatleta azzurro che ha esordito nel triathlon di lunga distanza solo due anni fa, l’Ironman di Vichy dovrebbe vincerlo. Sicuramente ci sono da fare gli scongiuri ma forse non è tempo perchè un podio in una gara internazionale importante quale è Vichy è comunque un successo da festeggiare. Bella gara che il vicecapitano della Dds di Settimo Milanese ha sempre condotto là davanti. Davanti nel nuoto, nei primi sia nella frazione in bici sia in quella di corsa che poi si è decisa nei chilometri finali e con distacchi davvero minimi.  Bella gara chiusa in 8 ore e 19 minuti di pochi secondi dietro al belga Tim Brydenbach e a poco più di un minuto dall’inglese  Harry Wiltshire che è arrivato al traguardo in 8oer e 17 minuti.  Un Ironman che finisce con un podio meritato e che spazza via qualche delusione di troppo in questo avvicinamento alle gare più lunghe. Soprattutto l’ultima, quella di Francoforte quando l’atleta della Dds era stato costretto al ritiro nell’Ironman che valeva il campionato europeo per un guasto meccanico alla sua bici.  Ma prima o poi la buona sorte decide che è arrivato il momento di stare dalla tua parte e in terra francese è andato tutto come doveva andare anche se Risti su queste distanze sta ancora facendo l’esperienza che serve. L’esordio è infatti del 2014 a Fortaleza in Brasile a novembre dove arriva settimo posto con un tempo di 9h01′. L’anno successivo il trentaseienne  triatleta di Casatenovo mette in bacheca altre 2 le prove Ironman ancora in Brasile, a Florianopolis, campionato continentale, gara tiratissima dove  però finisce al 14mo posto per una crisi di fame e appunto a Vichy, in Francia, con un sesto posto nonostante un grave problema meccanico alla bici. E si ricomincia. Si ricomincia sempre. Così oggi c’è un podio da festeggiare che finalmente premia un atleta serio, motivato e per bene che nel triathlon ha già scritto sulle distanze più brevi pagine importanti vincendo tra le tante gare anche un titolo italiano sprint e  un bronzo ai mondiali universitari. Distanze brevi che poi man mano si sono allungate e che però, nonostante qualche critica, continua a correre: ” Il triathlon è uno sport per definizione complesso- spiega Risti sulla sua pagina Facebook- E di conseguenza la preparazione è piena di complessità. Pensate alle numerose variabili che possono influenzare la prestazione e poi pensate a quanto queste complessità possano difficilmente essere riproposte in allenamento. Quando mi chiedono  perchè pur preparando gli Ironman continuo a gareggiare sugli sprint, che effettivamente sono un altro sport rispetto ai primi, la risposta è sempre questa: bisogna prepararsi ad affrontare la complessità…”.  Ed oggi, visto come è andata,  il vicecapitano della Dds le complessità le ha affrontate alla grande.