Elbaman2015-1Basta salire su un traghetto a Piombino e andare là. All’Elba. Perché  poi un ironman, scritto con la i minuscola ma maiuscolo in tutto, in Italia c’è. Eccome se c’è. Fino all’anno scorso era anche l’unico, poi dopo un confuso tira e molla che prima ha annunciato e poi cancellato Roma, a fargli compagnia è arrivata l’emozionante sfida del Challenge a Venezia. E fanno due,  “The Double” per una classifica doppia che sommerà i tempi di chi avrà il coraggio di fare tutti e due, una quarantina di folli trascinati dall’inglese Steve Osborne che in laguna è arrivato ottavo. Ma l’Elbaman ha una storia tutta sua pensata, scritta e difesa con tutto la passione che si può dare alle “creature” dal presidente Marco Scotti.  E’più di una decina d’anni che c’è. Nato nel 2004 come triathlon medio, dal 2005  ha raddoppiato anche se il 70.3 resta, rimane ed è lì a disposizione per chi ha qualche dubbio. Ci si tuffa  nella baia di Marina di Campo, si pedala su un percorso non facile che è in pratica un anello nella parte occidentale dell’isola e poi la maratona si corre su un circuito multilap  pianeggiante interno all’abitato . Duro il giusto e forse un po’ di più, tecnico il giusto, bello come sa esserlo solo l’Isola d’Elba. Niente da invidiare a nessuno. Anzi. Tant’è che nel 2010 è stato inserito tra le migliori 10 competizioni al mondo distanza iron dalla rivista Triathlete USA. E domenica torna la magia.  Che, come in tutte queste, gare è  tante cose insieme. Qui forse un po’ di più. Parli con chi all’Elba ha già corso e capici subito che c’è dell’altro, niente minuscole. C’è il racconto di una fatica a colori: “Sono in acqua, in bici, sulle mie gambe, poi al traguardo, e poi seduto a fumare e mangiare, e come sempre a pensare al viaggio, che conta più di tutte le mete del mondo- scriveva Luca l’anno scorso alla sua prima volta- E’ finita, 226 km, che lo sapevo, io, che perciò’ non avrei dovuto iscrivermi, che sarebbe iniziata l’ennesima storia d’amore, che ci vediamo l’anno prossimo, Elba. Adesso tuo… “. E  infatti torna. Tornano in tanti qui.  Saranno 850 domenica mattina. Che è una macchia di mute nere nell’alba di Marina di Campo. Che è un bel colpo d’occhio. Che è un record e che di più non si può.  Ci saranno anche un centinaio di stranieri, australiani, inglesi, americani che arrivano un po’ da ogni parte del mondo e poi torneranno a casa loro per raccontare cos’è un  ironman da queste parti. E sarà una storia di maiuscole, c’è da scommetterci.

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