marti“Oggi venite con la tuta…”.  C’è un mondo in una frase così, soprattutto oggi dove ai ragazzi per fare un po’ di sport sono chieste, iscrizioni, tessere e tesserini.  Invece una volta all’oratorio si andava e si giocava, fino a quando non calava il sole o non ci si sbucciava un ginocchio. Così fa piacere scoprire che domani pomeriggio alle 14.30 alla Parrocchia Ponte dei Nori di Valdagno il triathlon verrà spiegato, insegnato e fatto provare a tutti i ragazzini che avranno voglia di divertirsi.  Come una volta: chi viene gioca. Se poi a far “lezione” c’è Martina Dogana ,  un’atleta che ha scritto (e scrive) la storia del triathlon azzurro, la giornata vale doppio. Si capisce subito quando i campioni hanno un altro passo, quando non durano lo spazio di qualche stagione, quando hanno l’  xfactor.  Non basta il talento. Il talento aiuta a vincere qualche gara ma per lasciare un segno servono altri ingredienti. E l’azzurra di Valdagno ha messo molto del suo nella storia di uno sport che la vede tra le protagoniste da sempre. E non è un caso. Ha vestito per diverse volte la maglia della nazionale azzurra,  è stata per due volte ai mondiali di Ironman di Kona alla Hawaii, ha vinto un Ironman ( a Nizza nel 2008), un titolo europeo a squadre nella distanza lunga (nel 2010 in Spagna). Ha vinto  gare del world tour, del Challenge e titoli italiani ( tanti) ed è sempre lì. Sempre lì a giocarsela e a dare l’esempio che è poi anche un po’ un dovere. I ragazzini sono come le carte assorbenti. Copiano, soprattutto copiano ciò che fanno i campioni. Così una delle più importanti triatlete italiane che spende una domenica pomeriggio nell’oratorio del suo paese per insegnare  sport a i bambini è una bella notizia. Che in un mondo di tatuaggi, creste, insulti e strette di mani negate ai propri allenatori dopo una sostituzione, sa di buono e di antico. Ha il sapore di uno sport dove ci si diverte, si fa amicizia, ci si stanca e ci si sporca e poi ala fine si fa anche merenda…

Tag: ,