unnamed (4)Vivere alla giornata…E domenica la giornata sarà quella della maratona di Reggio Emilia.  Una giornata speciale. Per la maratona  che è all’edizione numero 21 , punta a superare i tremila e 300 iscritti dello scorso anno e a confermarsi tra le prime cinque maratone italiane. Ma soprattutto per due staffette che arriveranno al traguardo per spiegare a chi non ci crede o non ci ha mai pensato che lo sport è speranza, è vita e soprattutto può essere una terapia formidabile per affrontare una malattia o accelerare una convalescenza. Corpo e mente, vale per tutto e si va avanti insieme perchè quando ci si ammala, quando si vuole guarire non c’è una parte che va più veloce dell’altra o che va avanti da sola. Primaditutto quindi. E Primaditutto è l’imperativo che è diventato un team. Primaditutto sono due staffette formate da atleti malati di tumore, cardiopatici, disabili che da mesi si allenano per arrivare in fondo ad una sfida che non è un traguardo ma un punto di arrivo da cui ripartire. Primaditutto è l’idea è di  Giovanna Rossi,  che è una mamma, che ha un blog che si chiama 46percento, il suo grado di invalidità, che ha due barre di titanio che le sorreggono la schiena, che qualche anno fa ha rischiato di non camminare più, che s’è inventata triatleta: “Ho cominciato a fare sport dopo il mio secondo  intervento. – racconta- Ho dovuto imparare di nuovo a camminare e la riabilitazione mi ha dato la spinta per non fermarmi. Ascoltavo il mio corpo e capivo che se lo tenevo attivo i dolori diminuivano e io potevo tornare ad avere una vita normale, anzi, per certi versi una vita migliore di prima. I medici mi avevano detto che non avrei più portato a casa la spesa da sola e non avrei più preso in braccio mio figlio, invece ora faccio triathlon! Quando ho aperto il blog ho capito che non potevo più tenere per me tutto quello che stavo imparando, così  è nata prima l’avventura del Challenge Rimini e poi il #primaditutto Team.”. Che è una sfida dove ognuno farà ciò che si sente e che comunque sarà tantissimo. Età diverse, cuori e teste diverse,  patologie diverse.  Cesare con un defibrillatore nel cuore, Giordana operata di tumore ovarico, Rosy che ha combattuto un tumore alla mammella come Federica e Chiara. Anna che ha un subito l’asportazione di una parte di entrambi i polmoni. “La malattia ci ha insegnato che dobbiamo  vivere alla giornata – ripete Marina  tutor del team – Ma con un obiettivo si vive meglio! Io che sono sempre stata una sportiva ho capito quanto mi abbia aiutato avere un corpo in forma nel momento in cui ho dovuto affrontare l’intervento e le terapie per il tumore ovarico. Ho capito, soprattutto, quanto la fatica a cui mi aveva abituato lo sport sia stata fondamentale in alcuni momenti. Ricordo che facevo la radioterapia con una maschera che non mi faceva quasi respirare, chiusa dentro la tac… Ecco, quando non ne potevo più io, che di maratone ne ho corse tante,  pensavo… dai che è il 35esimo km… non mollare!”. E si arriva in fondo. Si arriva dove si è deciso di arrivare perchè tutto parte sempre da una decisione. Si decide di cominciare, di provare, di guarire, di continuare…E la maratona di Reggio Emilia sarà solo l’inizio.  Sarà un percorso che vedrà la creazione di un laboratorio di sport terapia  coordinato da Gabriele Torcianti, insieme ad un pool di medici e volontari. Gli atleti avranno tabelle di allenamento e potranno scegliere obiettivi sportivi da preparare compatibilmente al loro stato di salute. “Ci stiamo impegnando perchè sempre più persone possano usufruire del nostro laboratorio e fare sport – spiega Gabriele Torcianti, allenatore del #primaditutto team – Lavoreremo in collaborazione con l’Asl affinché il gruppo di lavoro possa divenire anche la base per nuovi studi che riguardano la prevenzione secondaria del cancro e delle patologie cardiocircolatorie. Gli atleti che hanno aderito in questi primi mesi hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere una vera squadra. Raramente incontro una dose di positività, tenacia e forza paragonabile a quella di questo gruppo. La malattia può essere una grande maestra di vita…”. Domenica a Reggio si corre la  maratona. E una sfida per tutti, ma per altri un po di più. Primaditutto, neanche a dirlo…

 

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