runformem3-620x349E’ partita dall’ex ghetto ebraico, nel cuore di Roma, la corsa in ricordo delle vittime dell’Olocausto. Due gare, organizzate dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma: una sportiva da 10 chilometri e una stracittadina di 3,5  per ricordare che il 27 gennaio viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Aushwitz e con essa la Giornata della Memoria. Come ogni anno, le città italiane organizzano numerose iniziative per ricordare le vittime del nazismo e lo sterminio degli ebrei ma “Run for mem” è stato un modo nuovo per non solo per ricordare che un periodo buio della storia non va dimenticato ma va insegnato e spiegato a chi viene dopo, ai giovani, agli sportivi. A tutti. Due percorsi fatti a passo lento ma anche di corsa per esplorare e condividere il significato dei più importanti luoghi della Memoria romana: dal Portico d’Ottavia a via Tasso, da via degli Zingari a San Bartolomeo all’Isola, ovvero i luoghi dell’orrore e luoghi di salvezza in una narrazione comune rivolta all’intera città. “Correndo tutti assieme – spiega Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei – trasmettiamo questo forte messaggio di vita. A testa alta, con orgoglio, col sorriso. Non soltanto un ricordo di pagine buie del passato, di ciò che è stato e non deve più accadere ma una una grande iniziativa democratica per tutti i cittadini che hanno a cuore il presente ma soprattutto il futuro». Al via anche Shaul Ladany, 80 anni, professore universitario ma soprattutto ex marciatore professionista doppiamente reduce dall’inferno. È stato infatti un sopravvissuto bambino al campo di sterminio nazista di Bergen-Belsen, ed è stato poi uno degli atleti israeliani della compagine che partecipò ai Giochi di Monaco ’72 e che fu obiettivo della strage dei terroristi palestinesi. Come nel lager, si salvò per miracolo.

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