ven“Per noi a Venezia il Challenge non è un fatto di numeri. Anzi, contrariamente ad altre gare internazionali  i numeri possono diventare un problema…Abbiamo limiti di spazio quindi se devo pensare a una crescita non penso al numero di partecipanti ma a ciò che ruota intorno alla gara, alle manifestazioni collaterali…”. Matteo Gerevini esattamente un anno fa battezzava così la sua scommessa di portare una gara di triathlon lungo nel cuore di Venezia per sorprendere una città che vive  d’arte, di turisti e di voga.  Ma un triathlon nel quartiere che mezzo secolo  fa vide la nascita del primo Ghetto ebraico al mondo e che tuttora mantiene splendide vestigia dell’epoca è uno spettacolo che vale il prezzo. Venezia è un biglietto da visita che passa di mano in mano, che vale un  viaggio, una week end, una vacanza. E il Challenge diventa qualcosa in più. Impagabile il viaggio all’alba in traghetto  fino al ponte Tre Archi, la Fondamenta San Giobbe, l’Università Cà Foscari. Impagabile il tuffo sulle note di  Puccini, il nuoto “in linea retta” fettucciato fino al Parco di San Giuliano accompagnati da gondole colorate con il sole che sorge. Impagabile l’entroterra in bici, gli alpini ai ristori, la gioia del traguardo. Ma un anno è andato è un altro è già qui. Domenica si corre e il Challenge raddoppia portando al via oltre 700 atleti da 46 Paesi. Tra i pro c’è grande attesa per la prova dell’olandese Dirk Wijnalda, vincitore della prima edizione con il tempo di 8.09’14” che  può vantare l’attuale sesto posto nel ranking mondiale ITU per le lunghe distanze e che dovrà vedersela con Sergio Marques, due volte campione nazionale portoghese sulla distanza massima, e secondo alle sue spalle  nella passata edizione. Non solo. Proveranno a rendergli la vita difficile anche due azzurri . Davide Giardini, originario di Desenzano del Garda, che da tempo vive e si allena a Boulder, in Colorado, Stati Uniti, e che, proprio a Venezia, farà il suo esordio sulla distanza massima e Alberto Casadei, l’atleta di casa che abita a poche centinaia di metri dalla finish line e che cerca un’altra vittoria importante  dopo la conquista dell’Ocean Lava di Kotor in Montenegro, Una gara dal significato particolare per il triatleta delle Fiamme Oro che  sarà testimonial di “Bambini Terribili for a smile”, l’iniziativa promossa dal dottor Pier Luigi Righetti (psicologo e triatleta), volta ad avvicinare i bambini disabili alla pratica sportiva. E proprio un gruppo di bambini parteciperà insieme al dottor Righetti alla Lotto Relay, la staffetta che vedrà al via altre 20 squadre da quattro a sette frazionisti. Tra le donne infine occhi puntati su Martina Dogana, seconda l’anno scorso con il tempo di 9.04’42”, a soli 42 secondi dalla vincitrice, l’ungherese Erika Csomor. La forte triatleta vicentina dovrà guardarsi dalla ceca Simona Krivankova, settima nel ranking mondiale Itu, dalla belga Sofia Goos, dalla croata Sonja Skevin e dalla la portoghese Vanessa Pereira.

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