gfscottNon sono solo  Lissolo,  Colle Brianza o lo strappo che sale a Giovenzana ad indolenzire le gambe. La prima Granfondo di Milano partita stamattina da Bresso puntando verso Oggiono e Galbiate per poi “rigirarsi” è tutta un su è giù. Un mangia e bevi infinito, come dicono i ciclisti che al via erano in duemila,  su due percorsi da 103 o 137 chilometri in piena terra di Brianza, patria di nobili “biciclettai” , di mobilieri e di danè  che qui si guadagnano con la sacra religione del  laurà… Ma oggi si pedala.  Sull’asfalto bagnato dai temporali notturni e sotto un cielo carico di pioggia che non promette nulla di buono. E che invece alla fine dà una mano a rendere grande lo spettacolo di una granfondo che sfida la cabala debuttando proprio nella domenica 17. Di una granfondo che lasciata Milano alle spalle sembra una cartolina spedita dallo Yorkshire, con il verde intenso delle campagne e il grigio scuro delle nuvole che scorrono veloci per poi lasciare spazio ad giornata di sole da incorniciare. Che mette insieme un popolo che  ha maglie diverse, che parla lingue diverse ma alla fine, come sempre, una sola. Che fatica, che impreca quando buca, che tira i freni nelle discese, che fa sibilare le ruote in carbonio e che brucia qualche rosso di troppo rientrando verso il traguardo. Che alla fine fa qualche scintilla nella solita incomprensibile guerra con chi ti sfila a fianco in auto.  “La Granfondo Milano è  il primo evento dedicato al ciclismo sia amatoriale che agonistico che ha coinvolto il capoluogo lombardo e il suo hinterland…”  dicono gli organizzatori. Che alla fine, come sempre, tirano un sospiro di sollievo. Perchè  la prima volta è sempre un terno al Lotto, ci vuol nulla a complicarsi la vita. E invece va tutto come deve andare:  “Siamo felici di aver dimostrato quanto una manifestazione simile mancasse nella nostra città- spiega Cristian Lancellotti, Direttore di Dueruote dell’Editoriale Domus che in collaborazione con  Factory ASD ha organizzato la granfondo-  Una sfida ciclistica pensata e dedicata ai tantissimi appassionati che a Milano e in Lombardia sono sempre di più. Questa era la prima edizione quindi facciamo tesoro delle criticità riscontate in alcuni punti del percorso e ci impegniamo a risolverli in vista della prossima edizione. Un grazie va a tutti i partecipanti, giunti da tutto il mondo, alle istituzioni e agli sponsor che ci hanno supportato”. Fine. Fine di una giornata di fatica che ha premiato tutti e qualcuno di più .  Come Marco Trevisan e  Federico Pozzetto  che hanno vinto nel medio e nel lungo o come Sabrina De Marchi e Olga Cappiello che hanno fatto la stessa cosa tra le donne. Gli altri a ruota.  In gruppo, alla spicciolata, qualcuno da solo. Con la propria soddisfazione, la propria gioia e con le gambe indolenzite come sempre quando si arriva al traguardo di una gran fondo. Anche in quella di Milano città piatta che però è a un tiro di schioppo dalla Brianza. E lì si fa sul serio…