eneTrentaquattro edizioni sono già storia. E diecimila maratoneti al via confermano una storia importante. Tutto pronto per la Firenze Marathon che si correrà il 26 novembre. Come sempre sarà un bel colpo d’occhio anche se non sempre sono i numeri a decretare il successo di una gara. Serve altro. Per la maratona di Firenze, ad esempio, conta la magia di una città che merita sempre una visita e che comunque ti lascia sempre qualcosa di indimenticabile da riportare a casa. Ma  i “quasi diecimila al via”, come dicono gli organizzatori, portano Firenze seconda tre le 42 chilometri italiana e prima in Europa tra le città non capitali. Tanti come sempre gli stranieri perchè da queste parti si viene per correre ma anche per fare una vacanza con francesi, tedeschi e inglesi a guidare l’invasione. “La scelta è quella di correre il più possibile in centro città- spiega Fulvio Massini, direttore tecnico della Firenze Marathon- Perchè vogliamo che questa sia la maratona di Firenze e non della provincia di Firenze”. Così si parte da Piazza Duomo e si arriva in Piazza San Giovanni passando dai viali disegnati dall’architetto  Giuseppe Poggi al tempo di Firenze Capitale, dalle Cascine, da piazza Santa Croce. “Si corre in centro e chi non partecipa con la fissa del tempo si gode la città- spiega Massini- ma dal punto di vista tecnico la parte più difficile del percorso sono proprio gli ultimi otto, nove chilometri tra le stradine e con qualche curva che obbligherà a molti cambi di direzione”.  E’ il prezzo da pagare ma vale il biglietto come si dice in questi casi. “Il consiglio che si può dare- continua Massini– è quindi quello di partire conservando un margine, magari correndo qualche secondo al chilometro più lenti del solito perchè in quell’ultimo tratto serviranno gambe fresche e ancora reattive…”.  Ma come si prepara una maratona come Firenze? “Fondamentalmente come ogni maratona- spiega Massini-  Per chi parte da zero una gara così si prepara in un anno aumentando con pazienza e prudenza  i chilometraggi  per permettere i necessari adattamenti organici e muscolari. Lavori specifici e almeno due o tre lunghi da 30-32-34 chilometri. Anche se ultimamente per aumentare la resistenza di base molti si affidano al cross training, l’allenamento incrociato utilizzato dai triatleti”. Ma Firenze è una maratona invernale quindi bisogna fare i conti con il freddo che in alcune edizioni degli anni passati ha complicato non poco la vita ai maratoneti: “Sinceramente credo che il freddo incida davvero molto poco- spiega Massini- Salvo situazioni eccezionali si correrà tra i 10 e i 12 gradi che sono la condizione ideale per un impegno su questa distanza. Va invece curata con attenzione alimentazione nelle settimane precedenti magari aiutandosi con integratori come la betaina che permette di mantenere l’equilibrio del sistema immunitario durante e dopo sforzi fisici intensi”. La parola d’ordine resta comunque quella di non stravolgere man mano che ci si avvicina alla maratona le proprie abitudini: “Assolutamente vietato sperimentare e io consiglio di evitare diete dissociate o simili- spiega Massini–  é importante invece associare anche la sera prima del via carboidrati e proteine. Ovviamente l’alcol va bandito ed è ottima regola regalarsi qualche ora in più di sonno”.  Colazione, barrette, gel pre-gara ognuno ha la propria strategia e le proprie abitudini: “Certo, e guai a cambiare- spiega Massini– Per noi i ristori in gara sono curati da Enervit e il mio consiglio è quello di bere sempre alternando sin dall’inizio acqua e sali minerali che si troveranno sui tavoli. Alla mezza è  poi consigliato un gel energetico e saranno fondamentali proprio in vista di un ultima parte un po’ più nervosa i ristori dei 30 e dei 35 dove saranno disponibili gel con l’aggiunta di caffeina”.