31036947_1734823626575428_3066445012544782336_nStavolta non si spinge sui pedali. Si corre.  Un passo dopo l’altro, quasi all’infinito per 285 lunghissimi chilometri, per la Ultra Maratona Milano Sanremo, la più lunga d’Europa attraverso la pianura e l’appennino ligure. Due giorni per finirla, per vincere o entrare in classifica poi chi vuole va avanti lo stesso per regolare un conto con se stesso, perchè mai darla vinta…Sembra impossibile eppure in 25 su 48 l’anno scorso ci sono riusciti e quest’anno ci riprovano in un centinaio.  Segno che s’è sparsa la voce…E  già la sfida è aperta per coprire il tracciato in meno di 29 ore. Non è per tutti, anzi per pochi. Pochissimi e fortissimi e mai come in questo caso servono i superlativi. Come Joao Oliveira vincitore nel 2015, nel 2016 e nel 2017 oltre che dell’olimpiade dell’Ultramaratona,la Spartathlon nel 2013. Come  Hendra Vijaya, dall’Indonesia, finisher della Grand Himalaya Race (1600km e 83.000mt di dislivello), Nikolaos Sideridis dalla Grecia, grande perfomer alla Sparthatlon 2017 con il miglior tempo greco degli ultimi 27 anni, Daniele Alimonti, orgoglio Ultra italiano e vincitore nel 2017 della 1000 miglia (1.600km a piedi!) su un circuito di poco più di 1km in Grecia. Presente anche uno fra gli storici Ultra italiani: Paolo Bucci , classe 1952, uno che non molla mai. La Milano Sanremo Ultra nasce  da un’idea di Michele Graglia che, prima di mangiare chilometri di asfalto correndo le Ultramaratone, calpestava da modello le passerelle della moda. Dopo un timido esordio, grazie all’organizzazione e alla passione di Impossible Target, sabato 28 aprile al via  ci saranno edizione ben 19 nazioni rappresentate: Indonesia, USA, Portogallo, Svizzera, Francia, Repubblica di Moldavia, Russia, Brasile, UK, Germania, Olanda, Grecia, Svezia, Repubblica Ceca, Argentina, Belgio, Italia, Principato di Monaco, Finlandia e Spagna. Si può correre da soli oppure in staffetta ma saraà comunque una sfida infinita. Si parte dalla Darsena e si arriva al mare. Ognuno per sè attraversando la pianura padana,  tre regioni, 54 comuni, correndo tra risaie,  centri storici fino a Pavia. Da Tortona si comincerà a risalire l’appennino verso Ovada  e Masone, scollinando il Passo del Turchino e sbucando infine lungo la costa all’altezza di Voltri. E da lì lungo la riviera fino a destinazione, altri 120 chilometri, un’altra storia, un altro romanzo da scrivere. Con una sola certezza. Non deciderà il Poggio e non finirà allo sprint, perchè qui non si pedala. Ed è tutta un’altra storia.