dj4“Stai nella pancia del gruppo. Stacci più che puoi e guardati intorno, scruta gli sguardi, ascolta i discorsi. Osserva le mani degli atleti, i movimenti, i tic. Vivi le ansie, le paure, le emozioni. Insomma raccontala ‘sta prima volta…”. Anni fa. Redazione cronaca del Giornale, una giovane cronista deve raccontare la prima corsa all’alba dei Podisti da Marte, un gruppo di runner cittadini partoriti dal genio di un indimenticabile Fabrizio Cosi, che stanno diventando un fenomeno mediatico. E allora la  mandiamo in gruppo.  Corre e scrive. E fa magistralmente entrambe le cose raccontando una piccola rivoluzione che oggi è diventata routine. C’è sempre una prima volta. Anche nel triathlon. Soprattutto nel triathlon disciplina tanto affascinante quanto complicata a cui molti si avvicinano con mille (ingiustificate) paure.  Il Deejaytri che ieri e oggi ha radunato una marea appassionati  in quel posto perfetto per lo sport che è l’Idroscalo sembra fatto apposta  per cancellare tutte le ansie, per convincersi e per provarci. L’equazione è la stessa che con la Deejay ten ha avvicinato alla corsa masse di “divanisti”. Qui è un po’ più difficile ma 2700 triatleti al via sono un bel bottino, un tesoretto che fa un po’ d’invidia e che è  destinato a crescere nelle prossime edizioni. Così molti ci provano approfittando di una sfilza di gare  che sembrano una lista della spesa. Così molti si avvicinano. Così molti scoprono che mettere insieme nuoto, bici e corsa è faticoso ma non è impossibile. E allora c’è la prima volta di chi arriva braccia al cielo sul traguardo di un olimpico, di una staffetta o di un  supersprint, per chi si fa scortare fin sotto il traguardo da un paio di pargoli, per chi se li porta in braccio e per chi arriva con i genitori e per chi fa tutto da solo ma la gioia è la stessa. Viene facile provarci su questa ex pista d’atterraggio per idrovolanti che è il valore aggiunto di una città che ha un sogno olimpico e che qui potrebbe realizzarlo. Ma a giudicare dallo stato delle sponde, dei fondali invasi dalle alghe e dalla trascuratezza in cui sono lasciate molte strutture pare un po’ essersene dimenticata. Viene facile perchè la formula è quella che Trio Events ha inventato e rodato a Sirmione, a Peschiera a Forte dei Marmi, un vivace  contenitore di sport dove ognuno trova il suo spazio e la sua dimensione. C’è chi è qui per vincere, chi per fare il tempo, chi per scommessa e chi, con la scusa di una gara, per fasi un week end con la famiglia. E allora stai nella pancia del gruppo, ti guardi attorno e le vedi le facce della prima volta.  Gli occhi fissi davanti all’acqua che scrutano le boe sempre troppo distanti. Le scopri le dita incrociate , il respiro un po’ affannoso dentro la muta, l’aria un po’ smarrita in zona cambio, la paura di essersi dimenticati qualcosa. C’è sempre una prima volta e la prossima andrà meglio perchè l’importante è rompere il ghiaccio, provarci, non restare con il dubbio che si poteva fare ma non si è fatto. C’è sempre una prima volta anche per chi quella prima volta l’ha aspettata per anni con l’emozione di un papà travestito da adolescente: correre insieme a tuo figlio. E allora stai nella pancia del gruppo e gli dai un’occhiata, lo osservi che parte un paio di batterie davanti a te. Di soppiatto, senza farti scorgere, con l’emozione di vedere cosa è diventato, con un pizzico d’orgoglio, con l’ansia che non è più la tua, ma il suo nuoto, la sua bici, la sua velocità e il coraggio dei suoi anni…C’è una prima volta insieme e il cuore batte fortissimo con la musica che sale e un po’ il fiato te lo toglie. Lui va, tu non ci provi neppure a stargli dietro, non è questione di minuti ma di mezz’ore.  Non c’è gara, giusto così.  E allora nuoti, tra le alghe e tra la schiuma degli altri che sbracciano in fianco a te  e ti perdi nei tuoi pensieri che rincorrono un pezzo della tua vita che si allontana verso la boa là in fondo…