naLa Marathon Des Sables è una delle ultramaratone più dure al mondo se non la più dura. Mette ansia già di suo l’idea correre in un deserto più o meno in autonomia, figurarsi  farlo per  250 chilometri tra sabbia e rocce a temperature che superano i 50 gradi.  Cinque giorni così,  con uno zaino in spalla, con la voglia di arrivare e la paura di non farcela. “Marathon Des Sables Inferno e Paradiso” è l’ultimo libro che racconta la maratona delle sabbie. Scritto da Tiziano Carmellini capo della redazione sportiva e motori de “Il Tempo”, racconta l’avventura di due amici, Cristian e Giuliano, che insieme ad altri duemila ultramaratoneti hanno affrontato l’ultima edizione di questa sfida.  Una storia normale,  di corsa, di parchi romani dove ci si allena e si chiacchiera. Così un mattino una la butta lì, quasi per scherzo, e quell’idea folle diventa un tarlo che giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro prende corpo. Si parte dal parco di Monte Mario e da Fregene poi la storia continua tra le sabbie del deserto africano. Un diario di bordo che sullo sfondo di questa maratona racconta l’attesa, la preparazione e quindi la gara. Un’impresa per gente normale,  se normali si possono considerare i due romani ultraquarantenni che decidono di essere fra i duemila che ogni anno si misurano con il deserto. Una storia di sport, di sacrificio ma soprattutto di amicizia. Il racconto di Carmellini non può prescindere dalla descrizione dei personaggi che Cristian e Giuliano  incontrano sul loro tortuoso cammino e dell’originale atmosfera che regna nel deserto, dove nei cinque giorni di gara si crea una vera e propria comunità e rapporti molto forti di amicizia e solidarietà.

“Marathon Des Sables Inferno e Paradiso” (edito da Ultra Sport, 125
pagine e prezzo di copertina di 13,50)