qwerIl destino dei genitori è quello di aspettare. E comincio a capirlo ora. Si aspetta sempre. Che i figli telefonino,  comunichino, rientrino…Ieri sera i miei due maschi  hanno fatto tardi. Parecchio tardi, ma ci sta a diciassette anni.  Sono rientrati tutti e due sfatti, anche un po’ sporchi, con lo sguardo bollito di chi chissà cosa ha combinato. Visto il caldo di questi giorni credo che abbiano anche bevuto parecchio. Come tutti ( quasi tutti) gli adolescenti poca voglia di parlare. Anzi nessuna .Così alle domande di rito di chi vuol sapere e capire hanno risposto grugnendo a monosillabi. Vi siete divertiti? E’ andato tutto bene? Con chi eravate? Sì, no, sì, boh…ed è finita lì. Buonanotte. Che poi uno si preoccupa. Non è che quarant’anni fa  fosse diverso, i pericoli c’erano anche allora e più o meno erano gli stessi.  Ma forse si sapeva meno, non si postava, non c’erano le dirette Facebook, non c’erano social e telefonini. Uno le combinava lo stesso ma se la suonava e se la cantava con gli amici. Oggi no. Così le attese non finiscono mai. Ma quella di ieri sera è stata dolce. I due sono rientrati a casa all’una e mezzo di notte dopo una quattro ore  di triathlon a  Cesate. Nuoto, bici e corsa dandosi i cambi con altri tre compagni di squadra non stop, ridendo scherzando e godendo perchè poi ai box la notte vola. E ovviamente bevendo, ma acqua e sali . Una sfida organizzata dal Fresian Team che nella Festa dello sport che è durata una settimana ha portato nel centro sportivo di Cesate frotte di adolescenti. Meglio lì che altrove. Meglio lì a sudare e a faticare che a tirar tardi con una birra in mano. Che poi un birra ci sta…ma vuoi mettere dopo un paio d’ore di sport?  Bisognerebbe  fare un monumento a queste società sportive, a questi volontari, a questi allenatori che passano mattine e serate ad organizzare, a seguire, a coccolarsi e a strigliare ragazzi che, saranno anche digitali e virtuali, ma fanno sacrifici enormi e reali. E quando si è adolescenti e si ha il terremoto in testa non è poi così scontato. E allora benedetta attesa e benedetto lo sport. E se se per una notte arrivano a casa sfatti, bolliti,  incapaci di raccontare qualsiasi emozione e crollano a letto senza neanche farsi la doccia…Vabbè, pazienza…