vigE’ il profumo del legno che fa scattare la magia. Sembra di entrare in un tempio. E un po’ è così. Chiudi gli occhi e pensi a ciò che fu il Vigorelli. Pensi a una Milano che non c’è più, con le «sciure» in pelliccia e gli «sciuri» in paltò che venivano qui a passare la serata. Pensi ai racconti di tuo padre che qui ci passava quando la Fiera era la Campionaria ed era il simbolo di un Paese che aveva il vento in poppa. Pensi ai tubolari dei campioni che qui hanno scritto la storia. Pensi agli sprint, alle fughe, alle cadute, all’infermeria che ogni sera, quando si spegnevano le luci, toglieva le schegge di legno dalle cosce dei ciclisti. Pensì a cos’erano i Beatles che oggi sono ricordati con una targa d’oro all’ingresso appena entri, prima di infilarti nel tunnel che ti porta nell’anello. Pensi alle moto, agli stayer, all’americana, all’inseguimento, sport in uno sport che da noi langue ma dove il ciclismo è cultura riempie ancora i palazzetti. Pensi tutte queste cose e te le ritrovi in un libro che il Vigorelli lo racconta più o meno in 200 pagine: «Nasce tutto dai racconti di mio padre- spiega l’autore Angelo De Lorenzi- Che mi ha fatto amare questo luogo, che mi ha fatto capire quanto fosse particolare per le persone di quella generazione nell’immediato Dopoguerra. Un posto dove è stata scritta la storia del ciclismo, da Maspes e Gaiardoni, ai record dell’ora ma non solo. Dove è stata scritta la storia del pugilato, della musica, anche di un Paese…».

Vite, storie e personaggi del velodromo più bello del mondo, molto di più di una pista. Il Vigorelli è stato per anni uno dei simboli della città di Milano. Le sfide all’ultimo palmer fra Antonio Maspes e Sante Gaiardoni, il segreto di una bici costruita da Faliero Masi, i record dell’ora di Ercole Baldini, Fausto Coppi, Francesco Moser, il pugilato di Duilio Loi, gli allenamenti di Sugar Ray Robinson, le riprese cinematografiche di Luchino Visconti per uno dei grandi capolavori del neorealismo, «Rocco e i suoi fratelli», le atmosfere della palestra Ravasio dove hanno fatto a pugni anche Gino Bramieri e Walter Chiari. La prima volta dei Beatles in Italia e quella sciagurata idea di trasformare la pista in un cinodromo.

«Vigorelli e altre storie» è il riassunto perfetto di un’ epopea. Di una vicenda milanese e italiana insieme che, sull’anello di una pista, ha visto passare un mondo che oggi sembra antico ma che in realtà è attuale, impresso nella memoria collettiva di una generazione che ha vissuto, raccontato e tramandato nella logica di una tradizione orale applicata alle due ruote. Così restano le immagini di Maspes che nel 1955 conquista il suo primo mondiale di velocità, la sua rivalità con Sante Gaiardoni, la sfida mondiale del 1962, l’ora di Francesco Moser. Le foto di Fausto Coppi, di Marino Vigna, di Ferdinando Terruzzi, il Re delle Sei Giorni, il pistard che avrebbe potuto girare in bici sull’orlo della vasca da bagno. E poi i pugni. Carlo Orlandi, il pugilatore sordomuto che sarebbe tanto piaciuto a Hemingway. La voglia di pugilato di Walter Chiari, i tre minuti sul ring di Gino Bramieri. Ma le corde del Vigo sono soprattutto quelle che sorreggono Duilio Loi, nel suo mondiale per la corona dei welter leggeri contro lo statunitense Eddie Perkins. Sono i «pugni amari» di Sandro Mazzinghi, la sua rivalità con Nino Benvenuti e la Milano delle periferie che non dimentica i suoi campioni e a Quarto Oggiaro dedica un murales a Sandro Lopopolo. Una vita che scorre nelle foto e sulle note di concerti indimenticabili. Come quello dei Beatles, dei Led Zeppelin con la contestazione a Gianni Morandi che portò a termine il suo concerto a pugno alzato mentre dalla platea gli arrivava addosso di tutto. Finì a lacrimogeni e manganellate. Da allora ad oggi. All’amministrazione milanese che immagina un Vigorelli che possa ospitare eventi, spettacoli e più discipline sportive. «É come l’Araba Fenice – racconta De Lorenzi.- Il «Vigo è sopravvissuto e rinato a ogni accidente, persino ai bombardamenti. E oggi è tornato a far girare le bici sul suo anello con la nascita di un Comitato Vigorelli. E di questo mi occupo negli ultimi capitoli parlando del presente e del futuro di questo impianto».

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vig2Autore: Angelo De Lorenzi
Editore: youcanprint
Pagine: 204
Formato: 15×21
Prezzo: 15 euro
Foto: sono presenti alcune immagini in bianco e nero sulla storia
del velodromo.